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lunedì 23 aprile 2012

Dall'agenda rossa di Paolo Borsellino...

Ho iniziato a leggere, a piccole parole - così come si sorseggia un vino d'annata - "Paolo Borsellino e l'agenda rossa", a cura della redazione di 19luglio1992.com Prima di quella data, c'è l'uomo ed è bello poterlo scoprire dalle sue parole che aiutano a credere in ciò che non si vede e dunque, aver fede: fede nella Giustizia. L'agenda rossa, come si sforza di chiarire Salvatore Borsellino, non identifica l'idea di suo fratello Paolo, ma solo lo scrigno nel quale il metodico Magistrato raccontava se stesso. Rossa, perchè rossa era l'agenda che il quell'anno regalava l'Arma dei Carabinieri; rossa, chissà, perché quell'anno il sangue del Giudice Borsellino non l'avrebbe potuta macchiare più di tanto; rossa, perché il rosso è il colore della passione e per morire per la Giustizia, per la Giustizia in questo Paese, ci vuole tanta passione e coraggio: la dimensione del coraggio è scritta sulla lapide esposta lungo la nostra via Spinetti, un nostro giovane partigiano. Ma ancora oggi, c'è chi tenta di rievocare il "pericolo dei rossi" e così, quasi identificare quell'idea di Giustizia - così trasversale e così non ancorabile ad un'ideologia, perché idea pura, in se stessa - ad un movimento politico. Niente di tutto questo. Neppure un movimento di opinione. Un moto dell'anima, direi che tutti unisce, in quell'unico biosgno collettivo di rendere le cose, tutte le cose e tutte le azioni: cosa Giusta! Così, su questo diario, ogni sera e salvo imprevisti, traccerò una frase di Paolo Borsellino su cui meditare durante una notte che porti consiglio...buonanotte. "Se la gioventù negherà il consenso anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo" Paolo Borsellino

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