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martedì 31 gennaio 2012

American Academy of Forensic Scienzes


Consiglio quanti interessati ad approfondire le scienze forensi, di visitare il sito http://www.aafs.org/ comunque importanto all'interno dei link dedicati al "falso documentale"

sabato 21 gennaio 2012

Domani è un altro giorno...

Questa mattina Niccolò, il Collega di Milano barbaramente ucciso, ha cessato, finalmente, la sua "agonia giudiziaria", anche da defunto. Libero dai vincoli dell'A.G. è giunto a degna sepoltura.
Ieri, alla Festa di San Sebastiano, nel nostro piccolo, abbiamo ripercorso, per immagini e per racconti, la storia del nostro piccolo comando locale.
Non è stato semplice abbinare l'idea di un momento di festa ad un momento di così grave lutto...però, anche questo è la nostra vita professionale.
Perché, ormai, lo facciamo meccanicamente - anche quelli più lavativi di noi - e non solo perché a fine mese c'è uno stipendio da guadagnare. Facciamo che ci alziamo ed indossando la nostra giubba (così simile a quelle di tanti altri Colleghi di altre amministrazioni della sicurezza pubblica), più o meno onorati di farlo e appena fuori dall'uscio di casa, diventiamo i bersagli facili di una serie di soggetti che vanno dal balordo al camorrista più spietato.
Se poi capita come a Niccolò, eh no! non ci si dica che anche quello è un infortunio sul lavoro: quello E' IL NOSTRO LAVORO, anzi, come ha detto bene ieri sera Padre Domenico durante l'omelia, quella E' LA NOSTRA MISSIONE.
Rischiamo la nostra pellaccia e quella dei nostri familiari che restano o ci assistono, consapevoli che la spada di Damocle è sulla nostra testa: le cose non capitano, ma siamo noi che ce le facciamo capitare addosso e questo non solo per noi (dunque il 27), ma per una comunità che proviamo a credere di poter proteggere; anche quando quella stessa comunità ci lascia soli, come un branco di Don Chischotte, senza neppure un Sancho Panza a cui raccontare le nostre belle idee di giustizia.
Anche quando, come Niccolò Savarino, ci pariamo dinanzi ad un utente della strada (uno dei tanti sconosciuti), convinti che la forza debole dell'uniforme, da sola, sia sufficiente a ristabilire una regola elementare, quale il controllo della persona al volante di un'auto.
Anche quando una semplice bicicletta è il nostro scudo, dinanzi alla potenza di un autoveicolo condotto da un folle.
Per questo Niccolò è stato scortato, non da una delle tante auto blu che giornalmente scarrozzano a destra e a manca illustri sconosciuti, magari per portarli a fare la spesa, ma dalle biciclette dei Ghisa milanesi, perché questo siamo noi: sulle strade di Milano, come sulle vie vicinali di uno dei più degli ottomila uffici della Polizia Municipale.
Siamo, essenzialmente, soli.
Ma una moltitudine di solitudini diverse, ci fa sentire tanti e grandi: sicuramente uniti da una comune idea di giustizia, che ci fa sentire giusti e quindi, pronti ad andare avanti, oggi con un motivo in più, che è quello di onorare il ricordo di un nostro giovane Collega che partendo dalla Sicilia - pericolosa terra di mafia - è andato nella "Milano da bere", dove poter consumare, nella sua solitudine di uno di noi, il suo ultimo bicchiere di veleno.

venerdì 20 gennaio 2012

CODICE DEGLI STRANIERI COMMENTATO

di: U. TERRACCIANO - O. LUPO
casa editrice: MAGGIOLI EDITORE RIMINI
anno / edizione: 2011 / I
parti principali: D. LGS. 25.07.1998, N. 286
pagine: 903
misure: cm. 15 x cm. 21 e taglio cm 4,5
codice: ISBN 978-88-387-6874-9

Non so se sono gli stranieri, un problema per l'Italia, o l'Italia, un problema per gli stranieri.
Certamente, la Comunità Europea ha già "bacchettato" il nostro Paese, per un'applicazione disinvolta delle disposizioni di legge che regolano il soggiorno dello straniero sul territorio dello Stato, con particolare riferimento alle modalità di allontanamento dell'extracomunitario clandestino.
Insomma, per l'Unione Europea, l'identità "clandestino = criminale" non regge ma, piuttosto, è opportuno sostituire questa identità con un'equazione dalle più svariate incognite.
Intanto, mentre chi sta ai piani alti della politica e chi è preposto a governare l'Europa e l'Italia, si predispone a "scambi di vedute", talvolta, poco edificanti, chi opera sulle strade e percepisce molto da vicino l'odore del "diverso", si lambicca il cervello per recuperare una norma, credibile e condivisibile, dal testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero. Non c'inganni l'anno di promulgazione della legge delegata anzidetta, giacché, dal 1998, altre leggi si sono avvicendate; così come diversi Governi hanno inteso accettare (nel senso di agir d'accetta!) quel testo, con filosofiche o criminogene impostazioni degli obiettivi mutevoli della stessa disposizione di legge.
Non dimentichiamo, che fino al 1989 il problema dello straniero (oggi, il solo extracomunitario) era da considerare un problema di sicurezza pubblica, giacché le uniche disposizioni che potevamo rinvenire nel nostro ordinamento giuridico, erano contenute proprio nel T.U.L.P.S. All'On. Martelli l'onore (ma direi l'onere) di aver provato a buttar giù una prima disposizione di legge che potesse superare quel limite culturale, giacché uno straniero è, innanzitutto, un cittadino ed un cittadino in quanto tale, non può essere considerato un criminale - al più, un disperato - sol per quella condizione da planisferici disequilibri socio-economico-culturali.... certamente, qui, il discorso si farebbe troppo vasto, sebbene degno di meditazione individuale.
Orbene, l'operatore di strada, il poliziotto, ma chiunque abbia a cuore - per dovere di legge, o di coscienza - la giustezza delle leggi, in quanto strumento di mediazione dei conflitti e di attuazione della dignità della persona, ha sempre di più la necessità di trovare una soluzione ad un sempre più evidente contrasto tra norme di diritto interno, europeo e, perché no, di diritto internazionale.
Giacché, nessuno dimentichi che i diritti fondamentali dell'uomo - vivaddio! - sono stati recepiti da questo Paese e che le norme costituzionali si conformano al dettato delle leggi internazionali, come a quelle della Comunità Europea.
Allora, salutiamo affettuosamente (per la stima che ci lega al Dott. Terracciano) la stesura e la pubblicazione di questo testo, fiduciosi in una interpretazione che sia sicuramente la più autorevole e corretta del T.U. 286/1998, non solo per l'autorevolezza accademica degli studiosi, ma per la loro contemporanea funzione di dirigenti della Polizia di Stato.
Dunque, non si tratta di meri commenti teorici, talvolta inapplicabili ai casi concreti; piuttosto, veri e propri consigli operativi, se non direttive condivisibili ed attuabili presso ogni struttura di polizia locale e dello Stato.
Istruzioni operative, coniate nella forma del commento, articolo per articolo, del "codice dello straniero", anche con rimandi diretti alle disposizioni del relativo regolamento di attuazione; da confrontare,

poi, con la più accreditata giurisprudenza riportata a margine di ogni singola disposizione.
Risulta particolarmente curata, la grafica, con la palese evidenziazione dell'articolo e quindi, del commento eppoi delle varie massime.
A corredo del manuale è presente un CD ove è riportata l'intera disciplina giuridica oggetto di analisi e commento, sì da poter utilizzare la stessa, anche mediante memorizzazione in banca dati.
Un'opera necessaria, direi, che può sicuramente facilitare la vita di tutti coloro i quali hanno necessità di confrontarsi con questo non facile testo di legge.

giovedì 19 gennaio 2012

DOPO L'OMICIDIO DELL'AGENTE NICCOLO' SAVARINO

Credo che a Giordano Biserni vada tutto il Grande Grazie della nostra categoria giacché, uno tra pochi, uno che è stato un poliziotto ma che non ha fatto di quella prerogativa la sua carta vincente, ma l'asso nella manica, per il miglioramento della sicurezza di tutti, compresa la polizia locale.
Invito tutti quanti - cittadini ed addetti ai lavori - a cogliere la sintesi e la nettezza di questo pensiero; la percezione, umana e professionale, del fondamentale ruolo della Polizia Municipale d'Italia, ancora relegata a "cenerentola" della sicurezza, ancora in preda al sortilegio di una mezzanotte scoccata, senza che il tempo scorra, per noi, come per altri, donne e uomini in divida che espongono la loro persona a tutela dei beni pubblici.
Grazie Presidente Biserni!

http://blog.panorama.it/italia/2012/01/19/aumentano-le-aggressioni-alle-forze-dellordine-che-lavorano-in-strada-lintervista/

giovedì 5 gennaio 2012

Prontuario per il controllo di stranieri e comunitari

Non è strano, nel nostro Paese, che un testo di legge e, più specificatamente, un testo unico, subisca irrimediabilmente, significativi "colpi di scure", mediante l'istituto della decretazione d'urgenza.
Raffaele Chianca e Gianluca Fazzolari ci aiutano sicuramente a comprendere fin da subito questa caratteristica (se così ci si può esprimere) presentando il d. Lgs. 286/1998 e le sue ventiquattro modifiche, ultime delle quali, ancora con l'ennesimo decreto legge dei nove che lo hanno modificato e cioè il d.L. 89/2011, convertito il Legge 2 agosto 2011, n. 129.
Sottolineo questo aspetto, giacché affatto marginale e significativo di un'attenzione tutta particolare all'evoluzione di una materia così complessa che, solo la caparbietà di questi due Colleghi della Polizia di Stato, può garantire immutata nel tempo.
Così si giunge presto all'odierna seconda edizione del "Prontuario per il controllo di stranieri e comunitari", una sorta di "tabella di marcia" per guidarci ad applicare con sicurezza e competenza, le non semplici disposizioni in materia di immigrazione e reati di falso, nonché applicare a tali materie giuridiche quelle regole formali che riguardano la procedura penale.
Del resto, Raffaele e l'amico Gianluca, non cessano mai di stupirci e di raccontarci della necessità di identificare compiutamente ogni cittadino...figuriamoci se questo è uno straniero.

Non tanto per discriminare una condizione di cittadinanza, quanto piuttosto, per quel dato statistico che caratterizza il soggiorno sul territorio dello Stato, in dispregio delle leggi sulla immigrazione e, comunque, avvalendosi di dichiarazioni mendaci sulla identità personale, se non dimostrando l'identità personale mediante l'ostensione di documenti non genuini.
Quindi un manuale di polizia "a schede", ma non solo, che riportando il testo di ogni singola disposizione, ne ricava la norma, fornendo le relative note operative e procedurali, con l'ulteriore massimario.
Uno strumento operativo che fa piacere consultare e far consultare, con quel convincimento che solo il gioco di squadra può rendere le maglie della rete della giustizia, sempre più strette e quindi, arginare fenomeni di devianza criminale, che possono scaturire dalla condizione di disagio sociale della clandestinità.