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venerdì 26 agosto 2011

App per android

Ho trovato interessanti per il nostro lavoro alcuni app da scaricare gratuitamente e da mettere sul telefono e ve le segnalo:

- Merci Pericolose, è un motore di ricerca che fornisce i codici onu e kemler delle sostanze pericolose con le relative caratteristiche. Hai visto mai che non ci si trovi dinanzi a sostanze strane ed indecifrabili?

- Smart Measure Pro è un telemetro trigonometrico non precisissimo ma che ci può aiutare a triangolare dei veicoli incidentati, quando c'è fretta o comunque, quando non c'è il metro.

- Inclinometro è una livella a bolla, molto precisa, che consente di indicare la pendenza di una strada.

- Compass è una bussola in piena regola che può aiutare a fare delle localizzazioni

- Flashligh è una torcia led, multifunzione, che consente non solo di emettere luce bianca ma anche combinazioni di colori.

mercoledì 10 agosto 2011

Quel che scrive la CGIL della riforma della PL

Protocollo n. 494/U-FP 2011

Roma, 27 luglio 2011


Alle Strutture Regionali, Territoriali e

Di Area Metropolitana FP CGIL

Oggetto: Testo unificato di riforma nazionale delle Polizie Locali.

Incontro con relatori Barbolini e Saia.


Care compagne, cari compagni,

Nella giornata di ieri si è tenuto presso l’Aula del Senato, sita in Via S. Chiara, 5 – Roma, un incontro con i relatori della Legge di Riforma della Polizia Locale, Senatore Barbolini e Senatore Saia.

I due relatori hanno esposto lo stato di avanzamento in Prima Commissione Affari Costituzionali del Testo di Legge per la Riforma della Polizia Locale, specificando l’iter dei numerosi emendamenti presentati dalla maggioranza di governo.

In particolare si sono soffermati sugli emendamenti che tendono ad utilizzare la Legge di riforma quale strumento per riconoscere ai sindaci la potestà di emanare ordinanze in via ordinaria sui temi attinenti la vivibilità e la sicurezza a seguito della loro disciplina nell’ambito dei regolamenti dell’Ente.

Nel complesso la FP Cgil, pur considerando positivamente il tentativo di mantenere ai sindaci competenze in ordine alla sicurezza nelle città, ha espresso forte preoccupazione per il possibile svuotamento della Riforma dai temi della Polizia Locale.

Difatti è ormai certo che, in linea con i provvedimenti finanziari recentemente emanati dal Governo, non sarà garantita copertura finanziaria e quindi sarà eliminato dal Testo qualsiasi articolo o comma che comporti impegno di spesa.

In questo modo scompare la possibilità di ottenere l’equiparazione previdenziale, assistenziale e infortunistica con le Forze della Polizia ad ordinamento statale nonché qualsiasi ipotesi di rivisitazione dell’indennità di vigilanza.

Vengono rese meno pregnanti, inoltre, tutte le voci che impegnano Regioni e Comuni sul versante delle dotazioni e della formazione.

Purtroppo le nostre preoccupazioni espresse nella riunione tenutasi oltre un anno fa con l’ANCI si stanno pericolosamente materializzando.

La FP Cgil non è interessata all’approvazione di una legge qualsiasi, crediamo che gli appartenenti ai corpi di Polizia Locale, abbiano diritto ad una Legge di riforma vera, capace di garantire un assetto giuridico coerente con l’impegno quotidianamente fornito sul fronte della legalità.

Una legge che garantisca diritti, chiarezza di compiti e funzioni e pari dignità, nel rispetto della peculiarità delle rispettive funzioni, con le Forze di Polizia ad ordinamento statale.

Aspettiamo gli ulteriori passaggi per fornire un giudizio definitivo che sarà oggetto di discussione nel prossimo Coordinamento Nazionale della Polizia Locale.

Fraterni saluti.

Coordinatore Nazionale AA.LL.
Luigino Baldini

Coordinatore Nazionale Polizia Locale
Gennaro Martinelli

P.S.: mi è stato detto che forse ci consentiranno di andare armati su tutto il territorio regionale di appartenenza...quasi come le guardie giurate al quale è riconosciuto il porto d'arma nazionale.
Non è chi mi interessa avere il bazooka...tanto per dire.

martedì 9 agosto 2011

DIGNITA' AUTONOME DI PROSTITUZIONE

Ci si potrebbe domandare come mai, passate le due di notte, uno si mette davanti ad un computer a scrivere.
Perché un'emozione, può consentirti di farlo.
Perché quando ti senti "parte", questo può accadere.
Perché quando comprensi che la sofferenza di uno sconosciuto, riesce a trapassare la tua estraneità, qualcosa ti spinge a provare a trasmettere la tue emozione, anche ad altri, soprattuto se amici.
Così, dopo aver assistito ai trenta artisti che compongono il "bordello" allestito al Teatro di Pietrasanta, sento il bisogno di dire a quanti ancora non hanno sfruttato una delle sue trenta prostitute o prostituti, di provare a farlo.
Dal 9 agosto fino al 14 agosto, con ingresso dalle ore 21,30 e fino alla mezzanotte, è possibile appartarsi con un attore od un'attrice, disposti a prostituirsi per noi e per donare a noi, singolarmente od anche in un'ammucchiata di gruppo, la propria arte.
Ciò ha già suscitato "le ire funeste" di alcuni Pietrasantini che sentite parole sconvenienti lanciate alla piazza, dalle finestre del Teatro, hanno richiesto che tutto lo spettacolo si svolgesse all'interno del Teatro perché, come ogni prostituta che si rispetti, questa deve vendere il proprio corpo, le proprie emozioni, la propria dignità di persona, fuori dalla vista delle persone perbene e, magari, al servizio delle persone perbene...purché tutto ciò...invisibilmente avvenga.
Ma lo spettacolo ha avuto corso e lo spettacolo prosegue, perché anche fare l'attrice o l'attore, oggi, è doversi distendere alle volontà del pubblico, provando a raccimolare qualche soldo per sopravvivere e così, esprimere la propria arte, come ragione di vita.
Questo è lo spettacolo che merita di essere visto.
Si viene invitati in Teatro, si entra in Teatro e, quasi per gioco, ci si ritrova appartati con il prostituo o la prostituta teatrale che più ci aggrada. Così, quello spettacolo che nasce sul palcoscenico, si riduce all'intimità di un camerino (per i più fortunati), o uno spogliatoio, o una soffitta, dove, non solo soffri della sofferenza dell'artista, ma ne condividi una piccola parte di mondo, sfiorando ed annusandone le emozioni. Gli sguardi sono intensi e le lacrime od i sorrisi forzati, sono così vicini, da sentirli presenti.
Così, la nobile arte del Teatro, è sbattuta da questi trenta artisti, sulla strada, per essere violentata da una bramosia, che va oltre la necessità di garantire la cultura, che anche questo esprime.
Ma scrivo, infine, perché questa vicinanza al loro sentirsi abbandonati da quello Stato, che all'art.9 della Costituzione tutela il patrimonio culturale e quindi, l'arte teatrale, si confonde al loro sentirsi abbandonati dai cittadini che non si trasformano più in spettatori.
Scrivo, quasi con una invocazione, a partecipare a questo spettacolo, perché è bello consentire a questi artisti di essere sul palcoscenico del teatro, come della loro vita; ma perché questo loro bisogno, può calare in noi, suscitando emozioni.
Quelle stesse emozioni che magari, abbiamo dimenticato nel cassetto della nostra storia di persone, perché troppo impegnati a rovistare nel cassetto delle nostre mediocrità e delle futilità.
Quindi, per chi ama il Teatro e vuol provare ad amarlo, se sconosciuto al suo cuore, violi, per una sera, il suo "perbenismo" e si lasci rapire dal bordello più famoso d'Italia.

giovedì 4 agosto 2011

Falsi: vu'cumpra'ferisce 4 vigili su spiaggia della Versilia

Quello del titolo di questo post, è il titolo di un'ANSA-Toscana che così prosegue:
"(ANSA) - VIAREGGIO, 3 AGO - Un venditore ambulante marocchino di 33 anni, Abdezalim Farhat, in attesa del permesso di soggiorno, e domiciliato a Cascina, ha ferito quattro agenti della polizia municipale durante un controllo sulla spiaggia di Tonfano, nel comune di Pietrasanta. Il marocchino ha cominciato aggredendo due agenti che gli avevano contestato la vendita di prodotti contraffatti: prima ha strattonato una vigilessa, poi ha colpito il collega intervenuto in sua difesa. Insieme a un ex carabiniere hanno cercato di fermarlo; poi sono arrivati altri due agenti, anche questi aggrediti e feriti. (ANSA)".
A margine di tutto questo, una riflessione mi sorge spontanea: 4 vigili, coprono il servizio di due pattuglie per il rilevamento dei sinistri stradali, oppure il controllo di uno scarico abusivo, o magari possono essere impiegati per realizzare dei posti di controllo con etilometro o controllo della velocità e tanti altri servizi di vera e propria utilità sociale. Adesso, due pattuglie non ci sono più per alcuni giorni e domani il marocchino tornerà a fare il suo "mestiere". Probabilmente, ci sarà anche chi si prodigherà a criticare la polizia municipale e a comprendere le ragioni del "povero marocchino"; oppure chiederà un pugno ancora più duro per pestare l'acqua che sta sotto il tavolo dove andrebbe vibrato.
Più semplicemente, da pubblico ufficiale che è comunque preposto a dare esecuzione agli ordini della P.A. (in quanto espressione e conformi alla volontà popolare), leggo la mia, la nostra Costituzione e continuo a riflettere giacché a fronte di quanto previsto dall'art. 117, comma secondo, lett. b) ed h) della Costituzione (competenza esclusiva dello Stato in materia di immigrazione O.P. e sicurezza), non vedo perché la Polizia Municipale e non le forze di Polizia, è sistematicamente preposta a contrastare fenomeni di clandestinità abusiva e reati di falso, a discapito degli specifici servizi di polizia amministrativa locale che, sempre l'art. 117 della Costituzione riconosce all'Ente Locale.
Insomma, mi sembra di far parte di un "esercito" che sta combattendo - subendo vittime - su di un fronte nazionale, per quanto, in termini di risorse, è organizzato per combattere sul fronte locale e che tutto ciò, inevitabilmente, va proprio ad indebolire quei settori interni della sicurezza urbana, quali il degrado urbano ed ambientale, l'inquinamento (nelle sue varie forme), la sicurezza della circolazione stradale, ilò controllo dei pp.ee. ed esercizi commerciali.
Quindi, come Cittadino, mi viene difficile pensare di vivere in un Paese normale, dove non è necessario fare grandi cose per far funzionare le cose ma, semplicemente, dove vale la regola del "chi fa che cosa".
Ci stiamo avvicinando al numero unico e non so come mai, ma ho come l'impressione che con questo numero, o la polizia municipale tornerà a fare la guardia del comune oppure (più probabilmente), mentre i detentori del numero unico decideranno chi fa che cosa, proprio la polizia municipale farà il proprio ed anche quello di altri.