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venerdì 21 dicembre 2012

La fine del mondo...

...si dice che non ci sia stata. Chissà...
Talvolta, mi domando se questo, sia, il mio mondo. E così facendo, ho come l'impressione di esserne, alieno.
O forse, il mondo, è già finito: quanto meno, il mio, mondo.
Ricordo, che da ragazzo mi colpì una frase scritta in un segnalibro delle Edizioni Paoline: "Non pretendo di cambiare il mondo, ma non voglio che il mondo cambi me".
Compresi, allora, che poteva esistere un concetto di "mondo" ben diverso da quello di mappamondo.
C'era, allora, come ora, una mappa del mio mondo, ma quest'ultimo, non era, il mappamondo.
E quella frase mi portò a riconoscere a Gesù Cristo un primato, nella storia: probabilmente fu il primo uomo a dichiarare che esisteva un mondo diverso da quello comunemente conosciuto, ben più piccolo di quello, oggi, conosciuto. E lo conosceva, a tal punto, da dichiarare: "...io non sono di questo mondo...".
Oggi, in molti, hanno atteso la fine del mondo.
Certo! scaramanticamente parlando...
Non è succeso niente di catastrofico, tipo un maremoto, un terremoto, un uragano,... tutto, stranamente, tranquillo: niente fine del mondo.
Eppure, credo che in questo ultimo anno della mia storia di uomo, sono accadute molte cose ed alcune di queste, talmente devastanti, da farmi pensare che sia arrivata la fine del mondo.
Magari, coincide con quella della fine di un amico, che ha deciso di staccare la spina e lasciare spengere il suo motore... no, non è quella la fine del mondo.
Il problema vero, forse, è che il mondo è già finito, prima ancora che accada tutto questo e forse, questo accade, proprio perché il mondo, da tempo, è finito e vivere, talvolta è soltanto una scommessa, una lotta di resistenza o di liberazione, perché nella storia degli uomini c'è sempre, una lotta di resistenza e di liberazione.
Ma quando il mondo è finito, contro chi resisti e da che cosa ti devi liberare?
Così provi a mettere fuori la testa dalla finestra, accorgendoti che quella miseria che sta oltre il vetro umido, è la vita che ti passa a fianco ed il vetro della finestra, non è lo schermo della televisione che ti ha rimbambito, guardandola.
La fuori c'è freddo e mentre osservi, tutto quel freddo, tutto in te si raffredda, compreso le emozioni.
Sì, perché hai bisogno di governare le tue emozioni per vivere in questo mondo e così, impari a fare del tuo corpo, della tua mente e... sì, persino del tuo cuore, una macchina da controllare e da governare, per far parte di questo mondo che, talvolta, non è il tuo mondo, ma quello di chi ti vive a fianco e decide i tuoi ritmi di vita.
Allora, probabilmente, è arrivata la fine del mondo ed è arrivata da tempo, senza che noi abbiamo avuto il tempo o la voglia di rendercene conto.
E' arrivata, senza alcuna profezia dei Maja, perché ai Maja non importava certo del PIL, delle banche, delle Presidenze del Consiglio dei Ministri o di qualsivoglia altra presidenza, del potere sovrano (anche delle piccole cose di ogni giorno, in cui piccoli uomini sono eletti ad imperatori del consenso)... ma questa roba qua, interessa a noi, persone... civili: sì, civili...ci definiamo.
Così la profezia dei Maja è solo un gioco, ma noi li abbiamo fregati ed il mondo, quello fatto di rapporti umani, di sorrisi, di strette di mano senza necessità di contratti da far rispettare da un giudice corrotto, è già terminato da un pezzo e cioè, dal giorno in cui, qualcuno ha deciso di essere un "capo" e gli altri, hanno deciso di essere "branco": sì, perché non c'è capo senza branco e branco senza un capo.
Così il cerchio si chiude e si stringe, si avvolge su se stesso, annichilendosi nell'idea che la bramosia di potere possa essere uno stimolo di crescita, anziché di sofferenza e di dolore... perché un capo desidera tutto e più di tutto, desidera il consenso, ma per ottenere quello, deve promettere quello che nessun altro sa promettere: chi la spara più grossa, per il branco, è il capo!
Sì, la fine del mondo, decisamente è già venuta.
Però, credo anche che sulle macerie dei Maja possa crescere una nuova civiltà, così come sulle macerie della fine del mondo, possa crescere un nuovo mondo, in quanto superato il primo, si stratificano macerie di uomini sulle quali, altri uomini, cogliendone gli errori, possono provare a costruire il nuovo mondo.
Vorrei quindi chiudere questo anno di consapevolezza che non avevano ragione i Maja, ma solo perché li abbiamo fregati, sperando che il nuovo anno sia l'anno della ricrescita e della voglia di costruire il nuovo anno e con questo pensiero auguro a tutti e a ciascuno in particolare, di riuscire, almeno, a non lasciarsi cambiare dal mondo, anche se non siamo capaci di cambiare, il mondo.

mercoledì 5 dicembre 2012

Segnalazione siti

Inseriti nel blog (forze di polizia) i siti ufficiali dei Ministero dell'Interno e delle Infrastrutture e Trasporti.

Link Accordo europeo sulla circolazione delle persone fra i Paesi membri del Consiglio d'Europa

Si segnala e si aggiunge nell'elenco dei siti utili del Falso Documentale, quello inerente l'Accordo europeo sulla circolazione delle persone fra i Paesi membri del Consiglio d'Europa: http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/ChercheSig.asp?NT=025&CM=I&DF=&CL=ITA

martedì 4 dicembre 2012

Segnalazione sito

Può capitare di dover trasferire un file pesante ed il nostro programma per la gestione della posta non consente di spedirlo.
Possiamo utilizzare FILE-POST accedendo al sito http://file-post.net/it/
Qui basta inserire gli indirizzi del mittente e del destinatario e possiamo anche come trattare il file. Il destinatario si dovrà poi collegare col sito e scaricare quanto è stato inviato.

mercoledì 21 novembre 2012

Segnalazione sito

http://www.doculive.it/ il sito sul falso documentale, creato da Marco Tattanelli, della Polstrada di Brugnato.
Bravo Marco!

martedì 20 novembre 2012

Segnalazione sito sulle persone scomparse


SMS Alert

Ricevi le notifiche sul tuo cellulare!
Quando scompare una persona, le prime ore sono decisive. Importante e decisiva è anche la diffusione attraverso i media e la tecnologia disponibile, inclusa la telefonia mobile. Per iscriversi all' SMSALERT basta compilare il modulo che si trova nella sezione "diffusione" in alernativa, si può inviare un sms al 3920332033 con il testo "Iscrizione Nome Cognome Regione" . Il servizio di ricezione e' gratuito.

http://www.persone-scomparse.it/

Segnalazione nuovo sito

http://www.labanof.unimi.it/index.html

Segnalazione portale

Per quanti interessati all'informatica forense, segnalo il portale http://www.iisfa.net/ cui si può accedere gratuitamente, in quanto facenti parte delle forze di polizia.

IISFA è l'organizzazione internazionale dei tecnici e giuristi impegnati nella promozione scientifica dell'informatica forense attraverso la divulgazione, l'apprendimento e la certificazione riconosciuta in ambito internazionale. In Italia, IISFA è presente dal 2007 come prima associazione con focus specifico sulla "Information Forensics".
Le attività ruotano intorno a un codice etico e alla partecipazione a un network di professionisti. IISFA realizza un programma formativo di eccellenza basato su seminari periodici con specifiche sessioni di laboratorio, corsi di alta formazione in Computer Forensics, forum, newsGroup, pubblicazioni/Quaderni, laboratori scientifici.
Lo scopo di IISFA è altresì quello di costituire insieme, nel medio periodo, un punto di riferimento nello specifico settore, allo stato sottolineato da forti individualità. Questa strada non sarà facile perché l'Associazione è indipendente, ha un rigido codice etico ed ha una forte impostazione tecnico-scientifica

venerdì 9 novembre 2012

Ciao Antonello...

Ciao Antonello, Amico mio...
Si sta per chiudere questo giorno di merda... sì, è un giorno di merda ed io sono incazzato col mondo intero, mentre, come un ragazzino, piango davanti ad un PC e mi domando qual'è il senso di questo dolore, che scambio con un monitor e dei tasti di plastica.
Forse questo intero mondo, è un mondo di plastica... ma il mondo con il quale sono incazzato, non c'entra per n
iente.
Forse, sono incazzato di più con te, perché tante volte mi hai preso in giro e con quel tuo umorismo di voi padani, che noi terroni non capiamo, quando mi sono messo a ridere, mi hai sorriso e mi hai detto: "ah..." Come dire, adesso hai capito.
No, non c'ho capito un cazzo di quello che è accaduto.
Non c'ho creduto quando Angelo me lo ha comunicato; continuavo a non crederci quando l'ho comunicato a Gianluca Fazzolari ed ho cominciato a crederci un po' di più, quando sono approdato su Colleganza. Ho provato a non crederci per tutto il giorno, illudendomi, che, ancora una volta, stavi scherzando e non avevi fatto una cazzata. E forse non è bastata la conferma di Alberto eppoi, per finire di Ferdinando.
Mi domando, perché è successo e perché non me ne sono accorto prima. Mi dico perché non ho violato un po' di più la tua intimità, perché non ti ho chiesto qualcosa di più, senza aspettare che tu ti svelassi... neanche non ti conoscessi abbastanza per capire che non sei da "confessionale": tu, uno lo tiri fuori dal confessionale e lo sbatti oltre, perché altrimenti non ti capisce bene.
Adesso, adesso non avrò più l'occasione di sparare due cazzate; di sentirti a distanza di mesi e, come dice Ferdinando, avere l'impressione che sia passato appena un giorno. Adesso sarò più solo, perché quando si trova un amico, si trova un tesoro, ma quando si perde un tesoro, non è come perdere un Amico.
Beh, sì, sono incazzato anche col cielo, perché adesso vorrei un Dio che decide per gli altri, un Padre che ti prende la mano ed è più forte anche di una montagna di energia come te e ti sbatte dentro a quel confessionale... ma so che tutto questo è sbagliato. So che se questo Dio esiste - e per me esiste - ha un progetto su ognuno di noi e sulle nostre più grosse cazzate, perché l'Amore va ben oltre le nostre mediocri apparenze.
Per questo, Antonello, ti vedo, ora, a discutere con il Padre Eterno: lui a spiegarti che hai fatto una cazzata e tu a spiegargli le tue ragioni e so anche che non cedi, che non molli, perché questo Paradiso adesso te lo meriti e lui, alla fin fine, lo sa bene e ti apre la porta ed il portone.
Tanti anni fa apparisti davanti al mio Comando di Forte dei Marmi, dove la tua Sonia aveva imparato a fare il vigile ed eravate bellissimi... Io ti guardavo dall'alto della mia ignoranza e credevo di parlare con un marziano e pensavo che stavi parlando di cose che non erano "di questo mondo"... ma tu ed il tuo lentino, vedevano cose che io non riuscivo a vedere e solo col tempo ho imparato, appena, a percepire.
Ti ho visto crescere, spenderti e spendere la vita delle persone che ti hanno amato; ti ho visto invecchiare sotto il peso di un'esperienza che ti ha tolto opportunità di carriere, di crescita professionale, sebbene tu eri cresciuto molto più di tanti altri che facevano concorsi e imparavano a diventare graduati, forse con troppi gradi che gli davano alla testa.
Tu sei rimasto te stesso e la tua passione è rimasta quella di quando, alcuni anni prima, mi sembravi un marziano.
No, adesso capivo che tra essere uno coi piedi piantati per terra ed un marziano, forse valeva la pena provare a montare sul tuo disco volante ed ho provato a farlo ed è stato bello: siamo montati in tanti.
Poi qualcosa è accaduto e forse è finita la benzina o quel carburante che solo tu sapevi dove andare a recuperare.
Antonello, leggevo un post dove si diceva che la luna splendeva di una luce diversa. Stasera, qui dalle mie parti sta piobendo e nel cielo vedo solo nuvole notturne.
So che prima o poi le nubi saranno spazzate via dal vento e tra le tante stelle del cielo brillerà una stella e sarà più luminosa delle altre.
Vorrei averti qui per prenderti a cazzotti e per farmi male, ma non me ne farei abbastanza per quello che mi sto facendo adesso.
Aspetterò di guardarti, lassù nel cielo e tu, guardandoci da lassù, non fare altre cazzate e prova a concolarci e prova a farti sentire meno lontano e aiutaci a trovare il lentino adeguato per metterti a fuoco, come hai già saputo fare qui, su questa terra. 

lunedì 5 novembre 2012

Ecco l'editoriale di Borselli.
Non fa una piega e ogni cittadino cui i vari candidati premier fanno tante promesse in tema di sicurezza, si dovrebbe domandare perché, in Italia, un Carabiniere, può morire da solo, come un cane. Si dovrebbe domandare quanto ha risparmiato, lo Stato, a lasciar morire, senza un Collega d'appoggio, questa PERSONA.


http://www.asaps.it/38994-In_morte_di_Giovanni_Sali:_la_linea_del_Dovere_%C3%A8_sempre_pi%C3%B9_sbiaditaIl_Carabiniere_di_quartiere%C2%A0_ucciso_a_Lodi%C2%A0_era_gi%C3%A0_stato_premiato_in_passatoCommenta_nel_bl...html

martedì 9 ottobre 2012

Un nuovo anno con SOPROV!

Soprov compie un anno!!!
Il 10 di ottobre del 2011, veniva condiviso il nuovo portale di soprov e da allora di progressi ne sono stati fatti, sol se si pensa che il sito è completamente gratuito - sebbene riservato alle sole forze di polizia, ivi controllate ed accreditate - e va avanti grazie alla collaborazione di tanti Colleghi, non solo italiani, ma anche stranieri.
Quindi, un grazie a tutti ed un invito a visitare il sito, ulteriormente rinnovato (http://soprov.it/), dalla mezzanotte odierna, ad accreditarvi tramite mail info@soprov.it e a mandare tutto il materiale professionale (collabora@soprov.it), consistente in procedure ministeriali (circolari, pareri, ecc.) e locali (o.d.s., schemi, ecc.) per migliorare la qualità professionale di tutti e di ciascuno in particolare.

venerdì 28 settembre 2012

Il capro espiatorio...


Potrebbe essere il titolo di un bel romanzo dove, un giornalista non troppo simpatico - tanto all'opinione pubblica, quanto alla pura categoria dei giornalisti, ma comunque utile alla causa (quale?... lo vedremo) - viene ingaggiato per fare il capro espiatorio e quindi immolarsi, sì da abrogare una legge tanto scomoda agli stessi giornalisti ma, in certo qual modo, anche a coloro i quali possono subire una pubblica diffamazione.
Ma i cittadini, alla fin fine, saranno proprio interessati ad evitare che chi profana la verità e diffonde notizie false, amplificate dal mezzo della stampa, resti impunito? I cittadini, alla fin fine, si sentiranno davvero lesi nei propri diritti fondamentali di uomini liberi, laddove alcuno è autorizzato non tanto ad esprimere il proprio pensiero, ma a profanare quello degli altri, pubblicando illazioni?... il dubbio assale il romanziere e questi inizia a sudare: ma in fondo, quello non è affar suo. L'affare è il romanzo!... già, il romanzo.
Così, riprendendo l'idea primigenia, si concentra sulla circostanza del "capro espiatorio" e del "pubblico martirio", sino a pensare quale ottimo finale potrebbe essere quello di far fagocitare all'opinione pubblica un'esemplare condanna, che poi si rivelerà inapplicabile, per una serie di gravi motivazioni, quali le esternazioni e gli inni alla libertà, manifestata dai detentori del pubblico pensiero. Sì, perché in questo romanzo, ci sono i pensanti e coloro che delegano il pensiero... mica cotiche!
Quindi, beh, sì: l'idea è buona ma... ma ve lo immaginate un povero Cristo, uno qualunque, uno sconosciuto che viene diffamato col mezzo della stampa, a quali risultati porterebbe l'inchiesta? In prima pagina de "La pubblica bugia", si dice che il Sig. Bonaventura abbia evaso il fisco per un milione di euro!
Ma tutto si è rivelato falso... e allora?
No, il Sig. Bonaventura non fa abbastanza clamore eppoi, non c'è più neppure il "Corriere dei piccoli"! Tutt'al più lo sbattono in qualche segreta, ma talmente segreta, che non c'è onorevole talmente disimpegnato da potergli far visita.

Ci vuole qualcosa di più serio, un personaggio più importante da colpire; uno che, sicuramente... muore Sansone e tutti i Filistei se non si arriva in fondo.
E già, ma poi, il "capro espiatorio" non può mica essere sbattuto davvero nella segreta col Sig. Bonaventura eh... si fa per dire, naturalmente.
Allora immaginiamo che un losco figuro faccia il lavoro sporco fin dall'inizio, resti in silenzio e quando il "capro espiatorio" è con le mani nel sacco e... e non ne può neppure più uscire. Beh, sì, a quel punto salta fuori il losco figuro che dichiara il mal fatto e fa del "capro espiatorio" un eroe nazionale. E lui... ma lui è talmente "piccolo" che si dimentica subito e a lui qualcuno pensa..., dopo.
Ma allora come si fa a metterlo nella segreta con il Sig. Bonaventura e..., si domandano loro (no, ai cittadini, francamente, di questa cosa qua interessa poco... hanno altro da pensare: magari a mantenersi il posto di lavoro)... loro, sono quelli di prima: i benpensanti!
Sì i benpensanti capiscono che questa cosa "non sa da fare"... lo aveva già detto qualcuno ed in una circostanza poco nobile? Ma lasciamo perdere le circostanze e la nobiltà dei gesti! questa cosa non sa da fare! ed il "capro espiatorio" va recuperato... Bonaventura non ha fatto niente? era tutto falso? ma suvvia, lasciamolo nella segreta, ormai è abituato a quell'ambiente ed è triste vederlo mal ridotto. Meglio resti lì,... per i cittadini, naturalmente.
Bellissimo, sì! proprio un gran finale.
Così, mentre il Paese dei Balocchi va a fuoco e fiamme (sì, questo non l'avevo detto, all'inizio, ma nel prologo si parla del paese che va a fuoco e fiamme; della gente che non sa come fare alla fine del mese, mentre altri gozzovigliano come gli antichi romani: ma si capisce bene, è sempre bene non mostrare subito il miserevole ambiente del romanzo, altrimenti non viene più voglia di leggere ed andare avanti, troppo triste... piuttosto, si esordisce annunciando un Paese dove ci sono milioni di posti di lavoro ed escort per tutti: non parliamo della Ford, no..., fin che dura abbiamo la Fiat), anziché scandalizzarsi per Alì Babà e gli infiniti ladroni, ci si strappa i capelli perché una legge del Paese dei Balocchi, punisce, in maniera esemplare, coloro i quali diffondono notizie false e diffamatorie. E già, ma vi immaginate quale cattivo esempio può avere da tutto questo un bambino: come gli si spiega che a dire le bugie si va in prigione! e allora, quando sarà grande, ma come fai a spiegargli tutto il resto e che quanto più rubi, tanto più hai successo?
Invece, il finale è fantastico!
Tizio, è risarcito del danno subito ma, soprattutto, grazie al "capro espiatorio", si è creato un nuovo equilibrio ed un nuovo principio di libertà e chi vuol dire quel che vuole di altri, lo può dire, serenamente, perché non c'è punizione a dire bugie sul conto di altri, perché tutto questo si chiama "libertà di pensiero" e tutti ci sentiamo un po' più liberi... ah, che ben finale.
E il Sig. Bonaventura?
Ma chi se ne frega! si vede che da piccolo gli avevano insegnato che a dire le bugie si andava in prigione!
Ma adesso, grazie al "capro espiatorio", a dire bugie si diventa eroi!
La traccia è buona ed il romanzo è pubblicabile!

martedì 25 settembre 2012

Aria di lelezioni... riflessioni sulla politica

Ho avuto l'occasione di seguire, su Rai News, un Beppe Grillo pieno di energia e di voglia di fare, forse sospinto da quell'aria di consenso che si dice raggiunga, addirittura, un 15% dell'elettorato... non è poca cosa, sol se si pensa che si parla di milioni di italiani: tutti così stregati dal comico ammaliatore?... ma!
Ed ho sentito dire che il c.d. "governo tecnico" dei professori, nonostante i tagli che gravano sui cittadini meno abbienti e comunque atto a risicare i patrimoni del ceto medio, ma così lontano dall'aggredire i grandi capitali, beh, questo stesso governo, in fondo, è sostenuto anche dai fustigati del buon Mariolino.
Ai margini, restano i partiti storici e cioè quelli che dichiarano di essere ancora legati ad una radice ideologica. Radice idelogica... ma, se fossi un botanico, parlerei di un innesto (tipo da DC nel PCI a formare il PD o, ancora, l'area di destra ed estrema destra, in quel che resta della DC a formare il PDL), peraltro venuto male, perché architettao da qualche ottimo contadino, il cui interesse era vendere pere che avessero il sapore delle ciliege.
A me non piace, ne il comico ammaliatore, ne il Professore, perché sono all'antica e credo che la politica, sia come un buon vino,che prende corpo e sapore invecchiando, ma che può essere fatto con dell'uva e non con quel che capita.
Credo nella politica che, per quanto moderna, faccia comunque riferimento a delle ideologie - senza, con ciò, diventare, ideologica - che hanno determinato grandi movimenti di pensiero ed intere popolazioni a sentirsi parte di un unico popolo.
Si può decidere se il modello comunista, piuttosto che quello capitalista, siano modelli condivisibili e quindi, distinguersi. Ma decidere che questi modelli, vadano cancellati, in ragione di una scelta tecnocratica, beh, questo credo che sia cosa che con la politica non ha niente a che fare.
Allora, quando, avvicinandosi alle elezioni, sento dire che la politica è fallita, beh, mi sento offeso, profondamente offeso: perché questa qui, non è politica e niente a che a che fare con il modello comunista, ma neppure capitalista, perché, entrambi, pensati per creare un modello sociale.
Questa non è politica per la polis, ma malaffare per l'affare di pochi.
E se a questo stato di cose becero ed indegno di rappresentanti di istituzioni, si vuole sostituire un modo altrettanto becero, di offendere le istituzioni come un "uomo qualunque" (che messo alla prova, non avrà alcuna organizzazione capace di sostenerlo), o di fare delle istituzioni un'aula universitaria dove le cose vanno meglio, sol perché i numeri delle statistiche lo dimostrano, beh, io, come cittadino semplice ed ignorante, mi tiro indietro.
So che il giorno delle prossime elezioni andrò a votare, perché lo devo a mio nonno, a mio babbo e a quanti altri hanno lottato e sacrificato i loro migliori anni, per l'esercizio di questo diritto; ma so che se questo stato di cose non cambierà o, addirittura, si invocherà la tecnocrazia di Grillo o di Monti, beh, la mia sarà solo la manifestazione di un diritto che nulla vorrà contribuire a lasciare questo Bel Paese in mano ad una forma di dittatura formalmente chiamata democrazia.

lunedì 17 settembre 2012

Segnalazione sito per il contrasto alla contraffazione

Come talvolta mi capita, durante l'approfondimento di un articolo che sto realizzando, sono incappato in uno dei tanti siti che si trovano su internet, che dovrebbero essere conosciuti dagli "addetti ai lavori", se non altro grazie ad un'amministrazione attiva che rende note le sue potenzialità... ma questo è nei libri dei sogni.
Quindi, abbiamo uno Stato che spende... ma non spande, nel senso che non dà notizia delle sue attività e delle potenzialità offerte, quanto meno sul piano dell'informazione.
Quindi, per quanti interessati a contrastare il grave fenomeno della contraffazione, segnalo il sito e banca dati "Direzione generale lotta alla contraffazione - ufficio italiano brevetti e marchi", alla pagina web http://www.uibm.gov.it/index.php.

sabato 15 settembre 2012

LE INFRAZIONI AL CODICE DELLA STRADA


LE INFRAZIONI AL CODICE DELLA STRADA

Autore: L. Chiesa - A. Fiorani - M. Zaninelli
Casa Editrice: CELT - Piacenza
Anno/Edizione: 2011
Parti principali: SISTEMA SANZIONATORIO - TUTELE AMMINISTRATIVE E GIURISDIZIONALI - FORMULE E SCHEMI
Pagine: 307
Misure: 17X24,4X1,50
Codice: ISBN 978-88-6132-802-0
Prezzo di copertina € 23,00

 

Presentazione dell’opera

Fa decisamente piacere, constatare che il diritto della circolazione stradale, è sicuramente materia giuridica di particolare conoscenza della polizia municipale. Non sono pochi gli autorevoli Colleghi che si cimentano nello studio del Nuovo Codice della Strada, del suo Regolamento di esecuzione e di attuazione e delle leggi collegate e, sicuramente, gli odierni Autori, non sono meno di altri, nel dimostrare quanta competenza ci sia nel commentare una materia così difficile e complessa.
Di quest’opera collettanea, ciò che più mi ha colpito, è la capacità di sintesi e di individuazione di una ristretta, ma significativa, serie di argomenti che, nel loro complesso, costituiscono - se vogliamo - una sorta di ossatura portante di quelle che sono questioni più «calde» della professione del vigile urbano, impegnato nei servizi di polizia stradale.
Non a caso e come spesso accade, l’attenzione iniziale degli autori ricade proprio sulle funzioni e sui servizi della polizia stradale, ivi compresi gli ausiliari del traffico e della viabilità autostradale. E non a caso, quando i coautori parlano di polizia stradale non vogliono certamente soffermarsi, ne sulla specialità della Polizia di Stato, ne sui vari altri preposti ai servizi di polizia stradale ma, più in generale, a tutta quell’attività di prevenzione - quindi, di polizia - che comporta anche l’esercizio di taluni istituti particolarmente delicati che attengono alla sfera del privato.
Si parla, perciò, degli atti di accertamento, della trasparenza dei relativi atti e della necessaria riservatezza che, in un preciso equilibrio di interessi, deve consentire al privato di accedere agli atti della P.A., senza con ciò ledere gli interessi terzi di chi, in un modo o nell’altro, diviene controinteressato.
Partendo dal verbale, dalla sua natura giuridica e sua efficacia probatoria, si chiariscono le nuove dinamiche della contestazione del fatto (alla luce di una recente e stravolgente giurisprudenza) e notificazione degli estremi della violazione, con tutte le indicazioni atte ad evitare di inficiare l’efficacia della notifica.
Sicuramente interessante è quindi la parte dedicata agli atti di accertamento, sia nell’analisi della forma, come nella operatività della sostanza, con particolari riferimenti a talune violazioni ricorrenti al CdS, quali le violazioni in tema di velocità non commisurata e di eccesso di velocità e accertamenti differiti in ZTL e tramite sistemi di viedosorveglianza, nonché l’ebbrezza alcolica o da sostanze stupefacenti.
Ma sicuramente, la parte più interessante riguarda il ricorso al prefetto e l’opposizione avanti il giudice di pace - anche con specifico riferimento alle sanzioni applicate sulla patente - e le altre forme di tutela, compresa la tutela avverso la cartella esattoriale, anche alla luce di quanto previsto dal d. Lgs. 150/2011, in tema di semplificazioni.
Inevitabilmente, il nuovo codice della strada è stato modificato, anche successivamente al decreto da ultimo citato ma, con analoga certezza, è del tutto evidente che tali modifiche non hanno ancora stravolto quell’impianto che solo la legge 120/2010 ha consolidato e che, nella sostanza, è rimasto invariato, compreso il commento apparentemente datato di cui oggi parliamo.
Sono principi, questi, che restano attuali e che consentono, comunque, al candidato ad un esame per accedere alla professione di poliziotto della strada, come al praticante di un ufficio legale - pubblico o privato - o al semplice cultore, di meglio comprendere la realtà giuridica che riguarda la circolazione stradale.

li,13.09.2012