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domenica 29 novembre 2009

La paura degli immigrati...

E così abbiamo imparato ad avere paura degli immigrati, divenendo xenofobi o magari, ravvivando in noi quello spirito colonizzatore che ha contraddistinto il sacro romano impero e quindi il regno italico.
Dichiariamo al mondo la nostra occidentalità, i nostri valori di civiltà che si fondano sul cristianesimo, sino a difenderne i simboli storici, quali la croce. Ma forse ci dimentichiamo che Gesù Cristo non è nato in Italia o in qualche altro Paese europeo. Che il cristianesimo ha attecchito nel nostro occidente, non già grazie a qualche puro celtico, ma grazie ad un certo Sant'Agostino che sicuramente non era un italiano, ma neppure un europeo, se non un nord africano.
Dimentichiamo che se in Italia arrivano delle masse di disperati, non vengono per attaccare la nostra civiltà o per terrorismo: ma per fame, nono solo di alimenti o vestiti, ma, probabilmente, per fame di giustizia che non è presente nei loro Paesi. Quindi, per l'esigenza di essere accolti e partecipare al nostro sistema democratico, come cittadini.
Dunque a chi serve ed a cosa serve la guerra ai clandestini e la criminalizzazione dei clandestini?
Sicuramente, un terrorista convinto non arriva in Italia per mezzo di un barcone di disperati, col rischio di non arrivare mai. E' più probabile che arrivi in aereo e ben vestito: gli attentatori dell'11 settembre dovrebbero far riflettere.
Ma ci vogliono far credere che la criminalizzazione dei clandestini serve a debellare il problema.
Forse perché quello che conta è non vederli, perché da un lato la sofferenza percepita dà fastidio e ci fa sentire meglio.
Una sorta di ipocrisia sociale, di moderna lotta alle streghe, dove lo straniero, quello malvestito e malnutrito è il nemico da colpire con violenza, forse perché il più debole, che non ha patria che lo protegge, né patria che lo accoglie, ma solo disperazione.
Dove, diversamente, l'abito fa il monaco ed un terrorista ben vestito, non ci dà la stessa preoccupazione di un disgraziato che chiede l'elemosina.
Dove scacciare il mendicante, può dare senso di sicurezza ai cittadini e quindi ottenere consenso; mentre arrestare un terrorista apparentemente non pericoloso, comporta spendere denaro per le investigazioni e magari, utilizzare sistemi di controllo che si vuol cercare di eliminare per tutt'altri interessi.
Chissà.

S.O.Pro.V., per la nostra sicurezza ma anche per quella altrui...

Tra i siti interessanti per la polizia locale, sicuramente www.soprov.it rappresenta un interessantissimo punto di riferimento per tutta la polizia municipale che svolge funzioni di polizia giudiziaria. Sicuramente, perché chi lo gestisce è personale particolarmente impegnato della polizia municipale, ma chi contribuisce a migliorarlo è la polizia municipale d'Italia, grazie all'invio di materiale, quali documenti di identificazione, segnalazioni, modelli, articoli, ecc.: tutto quanto contraddistinto dalla gratuità. Niente è richiesto, se non la collaborazione, come in una famiglia che si rispetti.
Ma a questo nobile proposito ed impegno si aggiunge anche l'impegno sociale, il pensare a quelle popolazioni che non sono fortunate come la nostra e che possono essere aiutate tramite l'opera "sponsorizzata" da SOPROV. Quindi, l'invito è sicuramente quello di visitare il sito per migliorare e migliorarsi, ma per cogliere l'occasione per aiutare chi sta peggio di noi, per le prossime festività natalizie e non solo.

sabato 28 novembre 2009

L'era dei "vigili stagionati" ovvero i precari della P.M.

Quando sono entrato in P.M. anzi, nella Polizia Urbana, perché allora di quello si trattava, condivisi l'esperienza estiva di fare il "vigile stagionale", armato di tacquino per i divieti di sosta, a controllare i viali a mare: per lunghi tre mesi, avanti ed indietro, per tutto il turno di servizio; molto più interessante era l'attività di vaibilista, ma per far quello ci voleva un po' di "coraggio" ed un po' di iniziativa; poi c'era l'ebbrezza di affiancare un collega di lunga esperienza e portato ad acciuffare qualche piccolo delinquente o magari, verificare un ciclomotore maggiorato... A fine stagione c'era l'idea che quello poteva essere il mestiere giusto ed allora a prepararsi per questa nuova avventura.
In Polizia di Stato, peraltro, imparai che per fare il poliziotto, non poteva bastare la passione, la voglia, l'iniziativa,... ma c'era anche la necessità di frequentare una vera e propria scuola, dove capivi che cosa voleva dire fare il poliziotto e non, idealizzarne il mestiere. E lì capivi che non pochi erano coloro che ci provavano, tanto per lavorare, non tanto per passione anche se, quella, poi, volendo, poteva arrivare.
Di acqua ne è passata sotto i ponti ed ora che sono diventato un Ufficiale ed ho avuto l'onere, ma anche l'onore di partecipare come commissario ad una prova selettiva per la P.M., beh, ho notato quante cose sono cambiate e come sono cambiate.
Ho visto persone, non più giovani, che ci hanno provato, perché hanno perso un lavoro: persino importante. Ho visto molti laureati, anche con esperienza, che non hanno fatto troppo onore agli anni di studi e di professione pregressa. Ho visto giovani che si sono messi in gioco ed hanno dato il meglio di sé. Insomma, tante persone che hanno dimostrato di avere un'idea tutta personale dei vigili urbani, anzi, della Polizia Municipale, perché quella, oggi siamo!
Persone che hanno concorso per un posto part-time. Sì, part-time. A me viene da sorridere - per non piangere - pensare che si possa immaginare un corpo di polizia a "mezzo tempo": è meno inglese, ma più calzante.
Sì che l'altro mezzo tempo potrebbe essere impegnato per altro, magari per fare l'opposto di quello che si fa nel part-time: perché no, mezzo tempo a fare il controllore del camionista e mezzo tempo a fare il camionista. Sarebbe perfetto, può essere perfetto, è perfetto: facendo il controllore, capisci il livello di preparazione di chi fa il controllore e così migliori la tua professionalità di mezzo camionista, per eludere i controlli; mentre fai il mezzo camionista, impari a capire come fanno i camionisti a fregare la polizia stradale e così, quando fai il mezzo sbirro, sai bene dove mettere le mani... E' geniale!
Ebbene sì. Questo è il livello della P.M., dove è possibile fare anche il poliziotto part-time. Ma dove è possibile fare il poliziotto locale, anziché stagionale, stagionato: lo fai tre mesi in quel comune eppoi, quando hai imparato il tuo mestiere locale, inizi di nuovo in un altro comune e via dicendo... fino a quando, forse, vincerai un concorso ed avrai sulle tue spalle mille diversi modi di fare il tuo mestiere, senza aver bene capito come doverlo fare questo mestiere.
Credo che in un Paese normale un corpo di polizia non funzionerebbe mai: ma in Italia siamo geniali e così abbiamo chi inventa questi contratti flessibili di lavoro (che bello, il lavoro flessibile) e chi se li sa vestire addosso. E i sindacati, le associazioni? Ma, forse condividono questa scelta, giacché non mi pare che nessuno, alla fin fine gridi con forza allo scandalo.
E' uno scandalo? beh, per me sì.
E' uno scandalo, intanto, per la dignità della persona che in qualità di persona dovrebbe avere una garanzia per il suo futuro: a maggior ragione, quando investita del ruolo di pubblico ufficiale e quindi di soggetto preposto a garantire il futuro, non solo personale, ma sociale, del proprio Paese, non dovrebbe contemplare potenziali occasioni di ricatto: e chi c'è di più ricattabile di chi non ha una sicurezza del suo futuro?
E' uno scandalo, perché ai cittadini si riempe la testa di belle parole, di concetto di sicurezza urbana, quale l'ultima novità dell'ideazione politica e, guarda caso, proprio coloro i quali sono preposti a questo ruolo di prima linea, sono solo dei precari: insomma, è un po' come andare a combattere una guerra di campo, avendo un esercito di cavalli, senza cavalieri.
E' uno scandalo, perché può ben capitare che anche chi non è poi così convinto di fare questo mestiere, ci prova e così, ti ritrovi anche chi è demotivato o proprio non se la sente di fare il poliziotto locale, ma lo deve fare.
Forse il mio è solo pessimismo, a pensarci bene.
Ma quanto meno è un pessimismo, beh, direi, almeno... razionale.

Segnalazione sito: PAeSI

La disciplina giuridica degli stranieri è sicuramente assai complessa e quindi, ben vengano i contributi, soprattutto istituzionali, che possono aiutare a meglio comprendere, per far comprendere, le leggi che governano il soggiorno degli stranieri sul territorio dello Stato.
Trovo questo sito davvero interessante e quindi, per chi ha questo interesse, vale la pena di andarlo a visitare.

venerdì 27 novembre 2009

Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica

Decisamente interessante anche il sito del CNR sulla teoria e tecniche dell'informazione giuridica.

Infolegis...

Un suggerimento ad un metamotore giuridico.
C'è dietro anche un progetto interessante, per chi si interessa di legislazione.
Buona ricerca!

Fine di un anno di chiacchiere...

...come ogni anno, anche quest'anno, si giunge alla fine di un anno di chiacchiere sulla Polizia Locale o Polizia Municipale, come la si voglia chiamare: in Italia, sembra che i problemi derivano da una questione semantica, si cambia il nome e magari si pensa di risolvere il problema.
Nel 1986, con la Legge n. 65, ci hanno fatto credere che al Governo ci fosse davvero qualcuno a cui interessava, non dico la dignità di una forza di polizia, ma la sicurezza dei cittadini in ambito locale.
Così lo Stato ha fatto la sua parte, è stata promulgata una Legge Quadro dove si diceva tutto ed il contrario di tutto, demandando alle Regioni la potestà legislativa in materia di uniformi, di mezzi e veicoli della polizia municipale, sì da identificare, inequivocabilmente, a livello regionale, questo organismo di controllo territoriale locale.
Così le Regioni hanno legiferato, magari, come la Toscana, dimostrando di credere ben poco in quel progetto, quasi costrette a doverlo fare. Alcune Regioni ci hanno creduto di più, ma in sostanza, rimanevano, come rimangono irrisolti problemi cardine: così la questione dell'arma, del suo porto a livello locale, con notevoli difficoltà e problemi per coloro i quali risiedono in un comune diverso da quello dove si lavora, quasi a dimostrare che un poliziotto locale, in ambito extraterritoriale, può essere considerato pericoloso, giacché privato del porto d'arma (che si dà perfino alle guardie particolari giurate) e comunque, non può difendersi - con l'arma, ovviamente - se non nel comune dove esercita la professione; non da meno, la questione delle qualifiche di p.g., agenti e ufficiali, quando per sempre e per tutto, quando soltanto per taluni ambiti. Ma penso anche a ciascuno di noi e a come ciascuno di noi si rapporta con l'uniforme: quelli che si sentono ancora guardie-messi, quelli che, invece, si sentono più che poliziotti e sbavano per ottenere la possibilità di digitare la tastiera delle banche dati Mininterno, magari sol per avere la sensazione di avere il potere di gestire l'informazione sui cazzi altrui.
Comunque, sembrava che la parola autorevole del Ministro Maroni, il Ministro della Lega che ha inventato le ronde (forse, tutto sommato, non c'era ancora abbastanza fiducia nella polizia locale) e che ha riconosciuto i superpoteri ai supersindaci, segnasse la parola fine a queste questioni gravi che riguardano la polizia locale e che, evidentemente, non la fanno apparire come affidabile. Sembrava che entro fine d'anno - come ogni anno e come ogni rappresentante del Governo, di ogni colore ci abbia provato (quasi a dimostrare che non siamo affidabili tanto per la destra, quanto per la sinistra del Paese) - sarebbe stata promulgata la nuova e più moderna Legge della Polizia Municipale... ma di nuovo, sembra che il Governo abbia tirato il freno a mano, forse ritenendo di essere in discesa.
Ebbene, probabilmente resteremo quelli di sempre, con la testa piena di progetti e di idee su di noi, ma in ogni luogo, saremo qualcosa di diverso dal collega del comune viciniore, sol perché un sindaco, piuttosto che un altro, decida fino a che punto la propria polizia sia a tutela dei propri cittadini, ma in tal senso, non di tutti i beni giuridici di questi cittadini o solo di alcuni di questi: magari, per la sola convenienza ad allargare o limitare tali poteri, così da ottenere consensi per il prossimo governo locale. Insomma, per la fine di questo anno, come per la fine di ogni anno, il politico di turno avrà il suo sponsor personale e sarà la questione della polizia municipale o locale come la si voglia chiamare.
Finirà anche quest'anno un anno di chiacchiere e ne inizierà a breve uno nuovo, magari per le prossime elezioni amministrative, con nuove illusioni da vendere o svendere ai cittadini.

Dove stiamo andando?...

...non lo so proprio.
Probabilmente, non sono in linea coi tempi, ho un'idea anacronistica di Stato, di Istituzioni, di senso civico, di senso del dovere, di legalità...
Ho come l'impressione che tutti questi termini perdono di significato e di essenza, dinanzi ad un modo di concepire l'informazione, quale mera speculazione della notizia; di concepire la politica, quale mera azione affaristica...
E' ancora vivo in me il ricordo dell'intervista di Bruno Vespa al viados che dichiara tranquillamente di che vive e come vive, quasi ad affermare che non solo la prostituzione, ma un certo modo aberrante e contro natura (almeno secondo il mio punto di vista) può essere da considerare uno dei tanti modelli socio-economici della nostra epoca; quasi che lo spaccio degli stupefacenti, ma il suo consumo, il suo uso, è un modo consueto di superare taluni problemi del vivere.
Non so come si possono essere sentiti i disoccupati od anche gli occupati che si danno un gran da fare per arrivare a fine mese; che, probabilmente, professano un certo modello socio-economico, che si fonda anche sul pagamento delle tasse, per i bisogni collettivi...
So come mi sono sentito io: essendo sul mio blog, lo posso dire con tutta l'onesta intellettuale del caso: mi sono sentito e mi sento preso per il culo!
Mi domando se in un paese normale, in conseguenza di certe affermazioni, la polizia non avrebbe notiziato il Magistrato in esito alle affermazioni del viados. Non dico che un'affermazione è sufficiente a fare incriminare un determinato soggetto, ma, quanto meno, ad aprire un'indagine.
Certo servirebbe a ben poco, giacché è ormai sotto gli occhi di tutti lo schifo presente nelle nostre strade, la spudoratezza con cui si violentano gli spazi pubblici, quali le strade, le piazze, ecc.
Certo, dinanzi a certi fenomeni sento violata la mia libertà di cittadino, perché in casa propria si può prendere o metterla nel culo a chi si vuole, ma quando tutto questo avviene per strada o si divulga via etere, quasi a dimostrare un possibile modello sociale, una prospettiva di lavoro per chi il lavoro non ha, beh, mi domando dove stiamo andando.
Io ho la mia risposta ed è triste.
E speriamo che io me la cavo.

venerdì 20 novembre 2009

PACCHETTO SICUREZZA E PACCHETTO DI INFORMAZIONI OPERATIVE


Si vive, oggi, nell’epoca degli slogan, dei messaggi sintetici, delle mail o degli sms e poco tempo si ha o si dedica all’approfondimento, giacché la vita corre e scorre sul filo del tempo.
Anche il linguaggio giuridico cambia ed è cambiato, sì che non siamo più abituati ad individuare una norma, secondo la fonte che la origina, quanto, piuttosto, secondo l’idea primigenia del suo “autore”, solitamente stravolta dal “palleggio parlamentare”, che quasi eccezionalmente ne consegue o dalle scelte estemporanee del governo, che sempre più spesso, la precede. Così siamo stati abituati a sentir parlare di legge delega, o di provvedimento d’urgenza, sino ad utilizzare, infine, termini evocativi di stati d’animo od emozioni che attraversano, come un invisibile buco nero, il contesto sociale.
Quasi che le parole - la loro forma esteriore, più che la loro sostanza – possano servire ad offrire sicurezza o rimuovere quel senso di vuoto che solitamente il crimine, soprattutto quello più consueto, rischia di diffondere tra la gente.
Si è quindi sentito parlare di “decreto sicurezza” e quindi e più recentemente di “pacchetto sicurezza”: quasi ad indicare una sorta di parola magica, grazie alla quale, il cittadino comune - quello che giornalmente vive sulla sua pelle il senso di insicurezza che lo assilla e che deriva dai crimini stradali e più comuni, dalla xenofobia, dal degrado dell’urbis – sia portato a recuperare quel valore di intima sicurezza urbana, utile e necessaria a dare fondamento e forza alla sicurezza pubblica e quindi, all’ordine pubblico, globalmente inteso.
Ma le parole non le portano le cicogne e quindi, si rischia di accorgerci ben presto che questo modo di legiferare l’emozione, conduce a fomentare dubbi nell’opinione pubblica e soprattutto in chi pratica il diritto, sì che si abbia il sospetto di trovarci dinanzi all’ennesimo “pacco” sulla sicurezza. Ci accorgiamo ben presto che l’enfatizzazione di una parola è utile, solo allorquando ne consegua in concreto, un’azione certa ed efficace, tale da riconoscere effettività a quella Legge – comunque la si chiami o la si denomini – che è tale solo nella misura in cui è volta a tutelare un particolare oggetto giuridico, piuttosto che a trasformarsi in chimera giuridica.
Ma noi operatori del diritto, noi addetti ai corpi o servizi della polizia locale, sappiamo fin troppo bene che i ferri del nostro mestiere sono le leggi e non tanto le scatole colorate ed interessanti nelle quali sono abilmente custodite. Dunque, che ci piaccia o no, che si abbiano o meno arnesi efficienti per il nostro sempre più difficile mestiere, quelli dobbiamo usare e per usarli nel miglior modo, noi stessi abbiamo bisogno di Maestri Artigiani che rendano un attrezzo inservibile, uno strumento utile per raggiungere lo scopo del nostro mestiere: lavorare in sicurezza e per la sicurezza.
Questa lunga premessa, per salutare il lavoro importante di alcuni nostri autorevoli Colleghi – se mi si consente il termine – che non si sono mai tirati indietro, come non si tirano indietro, per partecipare del loro sapere quanti hanno interesse a farlo.
Mi riferisco ai Comandanti ed Ufficiali della Polizia Municipale Spinelli, Ancillotti, Manzione, Bedessi, Carmagnini, Lo Iacono, Fiore, Napoletano, Noè; al Principe del Foro Fabio Piccioni, che non disdegna la nostra simpatia, al Giudice Manna che, non dimentico del suo percorso professionale, non dimentica sicuramente la polizia locale, al Procuratore della Repubblica Ramacci, che dimostra di credere in ciò che fa, a tutela di quel bene prezioso e gratuito – ma non per questo devastabile e detestrabile - che è l’ambiente.
Da questi studiosi del diritto, sono nate le più recenti ed urgenti opere di Maggioli “Strumenti Legali”, talune collettanee e talaltre frutto di un’unica mente pensante.
Non per giudizio di valore – se solo ne avessi capacità e licenza – ma per praticità di esposizione, segnalo sicuramente il volume “Pacchetto Sicurezza 2009”, grazie al quale si cerca di dare un senso più concreto ed utile all’omonimo provvedimento d’urgenza che, ancora una volta è riuscito a fornire un volto diverso al diritto penale, alla disciplina della immigrazione, al contrasto della criminalità organizzata, al decoro urbano e sicurezza pubblica, al diritto della circolazione stradale. Più specificatamente, tre di questi volumi sono particolarmente dedicati al tema della sicurezza stradale: “Guida in stato di ebbrezza”, “Le indagini nei sinistri stradali” ed il “Prontuario delle violazioni al nuovo codice della strada e leggi complementari”.
Fa sicuramente preoccupare questo diffuso approccio alla sostanza alcolica, soprattutto nelle fasce più esposte e cioè i minorenni ed è per questo che non solo è necessario, ma urgente, approntare ogni possibile misura per arginare questo dilagante fenomeno che produce morti ed invalidità tanto dirette, quanto indirette. E’ necessario acquisire una professionalità adeguata per accertare, senza possibilità di invalidazione dell’atto, lo stato di ebbrezza ed in tal senso applicare le pene di legge, affinché si giunga ad una condanna esemplare, in quanto certa e giusta. E’ necessario comprendere i giusti rapporti che debbono esistere tra gli organi di polizia e le strutture sanitarie, per non restare col cerino in mano, magari acceso, bruciando quel briciolo d’alcool che serve a provare il fatto. Sicuramente, si deve comprendere che le misure penali, sono quelle estreme ed irrinunciabili, dinanzi alla consumazione del reato, ma ancor prima e possibilmente prima, ci sono quelle misure preventive costituite da obblighi e divieti, proprio in materia di somministrazione e vendita di alcolici. Infine, c’è una pratica che purtroppo, talvolta, ci coinvolge e cioè quella che deriva dall’accertamento di un incidente mortale connesso.
Quest’ultima esperienza è tale da fare delle polizie locali, veri e propri distaccamenti della specialità Polizia Stradale della Polizia di Stato, ancorché appartenenti a diverse amministrazioni. E dinanzi all’autorevolezza ed all’esperienza di uno dei più importanti docenti ed autori nel campo della infortunistica stradale, è evidente l’importanza di acquisire queste conoscenze tecnico-giuridiche, che ogni volta introducono una novità, sebbene l’infortunistica stradale, sia “antica” almeno quanto l’automobile. Evidentemente, è del tutto riduttivo credere o far credere che nel rilievo di un sinistro stradale il tutto si definisce in questa mera attività tecnico-operativa. In realtà, con l’acquisizione della notizia di un incidente stradale è molto probabile che si acquisisca, altresì, una notizia di reato, con tutto ciò che ne consegue, in termini di indagini preliminari e di conoscenze di scienze collegate: quali la fisica dei corpi, la traumatologia, la psicologia. Nella migliore delle ipotesi, nel rilevare ed accertare i fatti è ben probabile –anzi direi del tutto evidente e conseguente – che si accertino violazioni connesse al diritto della circolazione stradale: dunque non solo al codice della strada.
Il nostro mestiere non è facile anche perché non ci è dato troppo tempo per valutare, decidere, applicare una norma. In quest’ottica e proprio in tema di diritto della circolazione stradale, il nuovo prontuario della circolazione, sempre più affinato e propedeutico ad una consultazione ragionata, consente a noi operatori di polizia stradale locale di poterci meglio districare, non solo nella individuazione della norma incriminatrice, ma nella difficile applicazione delle misure, sanzioni e provvedimenti connessi.
Infine, quel filo conduttore che passa per il diritto della circolazione stradale, giungendo a raggiungere la tutela della sicurezza pubblica e la sicurezza urbana, quindi il decoro… cioè quello dell’indagine della polizia giudiziaria, si spinge sino al valore più alto della convivenza giuridica di un popolo, senza la quale non vi sarebbe la vita e cioè, l’ambiente. Quindi, vale ancora la pena di consultare il testo del Dott. Ramacci, giacché dietro queste parole non si percepiscono esclusivamente profonde analisi di scienza giuridica, ma celate domande sul senso della nostra professione e sulla possibilità di utilizzare la nostra borsa degli attrezzi, per restituire ai nostri figli, questo pianeta che ci hanno dato in prestito, più bello e vivibile di quando lo abbiamo ricevuto.
Concludo segnalando la consueta presenza di CD aggiornabili, con i relativi contenuti giuridici e pratico-operativi.

lunedì 16 novembre 2009

Prese telefoniche, ADSL ed altro...

Talvolta ne abbiamo la necessità ed i manuale di bricolage non ci aiutano.
Probabilmente questi sito fa il caso nostro: http://www.sgart.it/Page/default.asp?id=17

Ausiliario della sosta e accertamento violazioni fuori zona blu

Interessante sentenza su http://www.altalex.com/index.php?idu=130205&cmd5=208c188a14e519fdf100f10267db77ff&idnot=47990

domenica 15 novembre 2009

2012

Un bel film, non eccellente come pensavo, in fondo.
Troppo americano e con qualche punta di ironia, anche se non sono mancati i momenti suggestivi ed emotivi.
Beh, si potrebbe anche definire un film che fa sperare per l'Italia... purtroppo, sarebbe un solo attimo e niente più.
Guardate e meditate!

E' giunta l'ora per Garofalo...

...quasi una maledizione per l'Arma.
Diversi i fatti che coinvolgono i propri autorevole esponenti ed investigatori: il caso Marrazzo, il bieco pestaggio e adesso l'accusa dell'Avv. Taormina che determina l'iscrizione del Comandante dei RIS nel registro degli indagati.
Sono fuori dal coro, fuori da coloro che sanno, ma sicuramente tra coloro che cerca di farsi un'idea sul come mai sta accadendo tutto questo. Forse il caso: forse.
Guarda caso, però, si sente aria di numero unico delle forze di polizia, del nuovo e più importante ruolo della polizia locale e magari, chissà, della necessità di far credere che vi siano migliori e peggiori, i buoni ed i cattivi.
Non so.
Il tempo - speriamo - fornirà le risposte.
Intanto, si resta basiti e sconcertati, demoliti in quelle che sono le nostre certezze di giustizia che, inevitabilmente, passano per le istituzioni, sempre più distanti dalla gente, sempre meno affidabili...
Forse c'è una regia dietro tutto questo o, magari, semplicemente, ci siamo fidati troppo.
Chissà.
Medita riflettere e fare attenzione.

venerdì 13 novembre 2009

SEGNALAZIONE SEMINARIO "DIRETTIVA MARONI AUTOVELOX"

Si segnala il seminario di cui all’invito allegato, organizzato per il prossimo 25 novembre 2009 da TEUTAS www.teutas.it relativamente alla Direttiva del Ministro dell’Interno sulla tematica del controllo della velocità a mezzo strumentazioni elettroniche, importante occasione di confronto sulla direttiva anche a seguito delle ultime circolari prefettizie.
Sono stati invitati rappresentanti della Prefettura di Pisa e della Polizia Stradale.
Seguirà invito scritto da parte di Teutas; per informazioni contattare Elda Brogi (Teutas - tel. 055 587829 – brogi@teutas.it)

Cordiali saluti


staff@poliziamunicipale.toscana.it

L'insostenibile leggerezza dell'essere...

...parafrasando, mi viene da pensare a chi oggi si impegna in politica, come nella gestione della cosa pubblica e quindi, nella gestione di alcuni corpi di polizia municipale o locale, come dir si voglia.
C'è questo bisogno di essere: presente, in ogni luogo, ricercato, in ogni luogo, presi da un'insolita bramosia di occupare la poltrona più alta e quando ciò non è possibile, inventarsene una.
Non so perché, ma mi viene da pensare a Rutelli: che esce dal PD, forse per costituire un centro più credibile e, se vogliamo, necessario ed alternativo, sì da dar vita a tre gruppi politici finalmente diversi e non ammucchiati e rimucchiati (italiano scadente, dal significato esaltante). Finalmente, magari, possiamo andare a votare con un'idea di politica più vicina alla realtà e proposta agli elettori, anziché un'idea di politica costruita sugli elettori. Mi piace l'idea che Rutelli possa trovare casa da Casini: poi ciascuno farà le proprie scelte ma, probabilmente, ciascuno tornerà alla sua casa natale.
Mi sono sbagliato e mi risveglio dal sogno... Alleanza per l'Italia... mi ricorda Alleanza Nazionale e chissà se non lo ricordi anche a qualche nostalgico: un voto che scaturisce da un errore è pur sempre un errore... chissà.
Niente centro. Anzi più persone al centro, più poltrone da occupare al centro.
Ma è davvero la passione per la politica che spinge i nostri politici a dividersi, a frammentarsi, a spararla più grossa, a scopare a miccio o a fare il miccio, a gridare come beceri da bettola dentro le aule del Parlamento, a cercare un pretesto per diventare più piacione di un altro o più buzzurro?
Forse è solo italianità: quella attuale.
Quella che anche nella nostra categoria, non c'è momento in cui questo voler essere, senza essere, se non cercar di avere, è così leggera, stupida, vuota... ma così insostenibile.

sabato 7 novembre 2009

Segnalazione volume


Sta per uscire, di Chianca-Fazzolari, Edito da Maggioli, L'identificazione dei cittadini comunitari e stranieri.
A chi ha a cuore la sicurezza, credo proprio valga la pena dare un'occhiata!

giovedì 5 novembre 2009

SOPROV

Gli autori del sito www.soprov.it e credo valga davvero la pena verificarne gli interessanti e rinnovati contenuti.

martedì 3 novembre 2009

Segnalazione sito

So che non c'entra niente ma, a quanti di noi della polizia municipale non viene voglia di "far da sé"?... mmm, non vorrei essere frainteso: intendo dire bricolage.
Beh, per chi come me non sa stare con le mani in mano ed ha bisogno di distruggere qualcosa nella convinzione di risparmiare sull'intervento di un artigiano, consiglio: http://www.aggiustatutto.it/index.html.
Buone idee, ottime direi.
Beh, poi c'è da vedere noi che cosa sappiamo fare.
Comunque, inziare è meglio che non far niente! e...
AUGURI!

lunedì 2 novembre 2009

Iniziativa Regione Toscana/Comune di Prato

Grazie al Collega Simoncini - che non è affatto a riposo e che è molto più sveglio di altri,... tipo me - mi scuso con il Comandante Masini, che ringrazio per la segnalazione del post attuale e che provvedo a rettificare nel posto originale dello scorso ottobre.