Cerca nel blog

venerdì 13 novembre 2009

L'insostenibile leggerezza dell'essere...

...parafrasando, mi viene da pensare a chi oggi si impegna in politica, come nella gestione della cosa pubblica e quindi, nella gestione di alcuni corpi di polizia municipale o locale, come dir si voglia.
C'è questo bisogno di essere: presente, in ogni luogo, ricercato, in ogni luogo, presi da un'insolita bramosia di occupare la poltrona più alta e quando ciò non è possibile, inventarsene una.
Non so perché, ma mi viene da pensare a Rutelli: che esce dal PD, forse per costituire un centro più credibile e, se vogliamo, necessario ed alternativo, sì da dar vita a tre gruppi politici finalmente diversi e non ammucchiati e rimucchiati (italiano scadente, dal significato esaltante). Finalmente, magari, possiamo andare a votare con un'idea di politica più vicina alla realtà e proposta agli elettori, anziché un'idea di politica costruita sugli elettori. Mi piace l'idea che Rutelli possa trovare casa da Casini: poi ciascuno farà le proprie scelte ma, probabilmente, ciascuno tornerà alla sua casa natale.
Mi sono sbagliato e mi risveglio dal sogno... Alleanza per l'Italia... mi ricorda Alleanza Nazionale e chissà se non lo ricordi anche a qualche nostalgico: un voto che scaturisce da un errore è pur sempre un errore... chissà.
Niente centro. Anzi più persone al centro, più poltrone da occupare al centro.
Ma è davvero la passione per la politica che spinge i nostri politici a dividersi, a frammentarsi, a spararla più grossa, a scopare a miccio o a fare il miccio, a gridare come beceri da bettola dentro le aule del Parlamento, a cercare un pretesto per diventare più piacione di un altro o più buzzurro?
Forse è solo italianità: quella attuale.
Quella che anche nella nostra categoria, non c'è momento in cui questo voler essere, senza essere, se non cercar di avere, è così leggera, stupida, vuota... ma così insostenibile.

Nessun commento:

Posta un commento