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venerdì 27 novembre 2009

Fine di un anno di chiacchiere...

...come ogni anno, anche quest'anno, si giunge alla fine di un anno di chiacchiere sulla Polizia Locale o Polizia Municipale, come la si voglia chiamare: in Italia, sembra che i problemi derivano da una questione semantica, si cambia il nome e magari si pensa di risolvere il problema.
Nel 1986, con la Legge n. 65, ci hanno fatto credere che al Governo ci fosse davvero qualcuno a cui interessava, non dico la dignità di una forza di polizia, ma la sicurezza dei cittadini in ambito locale.
Così lo Stato ha fatto la sua parte, è stata promulgata una Legge Quadro dove si diceva tutto ed il contrario di tutto, demandando alle Regioni la potestà legislativa in materia di uniformi, di mezzi e veicoli della polizia municipale, sì da identificare, inequivocabilmente, a livello regionale, questo organismo di controllo territoriale locale.
Così le Regioni hanno legiferato, magari, come la Toscana, dimostrando di credere ben poco in quel progetto, quasi costrette a doverlo fare. Alcune Regioni ci hanno creduto di più, ma in sostanza, rimanevano, come rimangono irrisolti problemi cardine: così la questione dell'arma, del suo porto a livello locale, con notevoli difficoltà e problemi per coloro i quali risiedono in un comune diverso da quello dove si lavora, quasi a dimostrare che un poliziotto locale, in ambito extraterritoriale, può essere considerato pericoloso, giacché privato del porto d'arma (che si dà perfino alle guardie particolari giurate) e comunque, non può difendersi - con l'arma, ovviamente - se non nel comune dove esercita la professione; non da meno, la questione delle qualifiche di p.g., agenti e ufficiali, quando per sempre e per tutto, quando soltanto per taluni ambiti. Ma penso anche a ciascuno di noi e a come ciascuno di noi si rapporta con l'uniforme: quelli che si sentono ancora guardie-messi, quelli che, invece, si sentono più che poliziotti e sbavano per ottenere la possibilità di digitare la tastiera delle banche dati Mininterno, magari sol per avere la sensazione di avere il potere di gestire l'informazione sui cazzi altrui.
Comunque, sembrava che la parola autorevole del Ministro Maroni, il Ministro della Lega che ha inventato le ronde (forse, tutto sommato, non c'era ancora abbastanza fiducia nella polizia locale) e che ha riconosciuto i superpoteri ai supersindaci, segnasse la parola fine a queste questioni gravi che riguardano la polizia locale e che, evidentemente, non la fanno apparire come affidabile. Sembrava che entro fine d'anno - come ogni anno e come ogni rappresentante del Governo, di ogni colore ci abbia provato (quasi a dimostrare che non siamo affidabili tanto per la destra, quanto per la sinistra del Paese) - sarebbe stata promulgata la nuova e più moderna Legge della Polizia Municipale... ma di nuovo, sembra che il Governo abbia tirato il freno a mano, forse ritenendo di essere in discesa.
Ebbene, probabilmente resteremo quelli di sempre, con la testa piena di progetti e di idee su di noi, ma in ogni luogo, saremo qualcosa di diverso dal collega del comune viciniore, sol perché un sindaco, piuttosto che un altro, decida fino a che punto la propria polizia sia a tutela dei propri cittadini, ma in tal senso, non di tutti i beni giuridici di questi cittadini o solo di alcuni di questi: magari, per la sola convenienza ad allargare o limitare tali poteri, così da ottenere consensi per il prossimo governo locale. Insomma, per la fine di questo anno, come per la fine di ogni anno, il politico di turno avrà il suo sponsor personale e sarà la questione della polizia municipale o locale come la si voglia chiamare.
Finirà anche quest'anno un anno di chiacchiere e ne inizierà a breve uno nuovo, magari per le prossime elezioni amministrative, con nuove illusioni da vendere o svendere ai cittadini.

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