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venerdì 22 giugno 2012

Le bizzarrie dei sindaci e la polizia municipale

Non voglio entrare nel merito della vicenda, se non altro, per il rapporto che mi lega all'amico Vincenzo... esprimerei, probabilmente, un giudizio di parte.
Peraltro, sento il bisogno di esprimere un certo disagio, dinanzi alla fin troppo semplice possibilità, per la politica, di trattare le persone, come pedine, privandole di quella dignità che la Costituzione gli riconosce fin dai primi articoli.
Si dibatte su questa stessa pagina, su che cosa siamo o che cosa diventeremo "da grandi".
Questa vicenda ed altre simili a queste, dimostra non tanto quello che siamo, quanto quello che possono fare di noi. Non c'è alcun riconoscimento della professionalità acquisita sul campo, in una attività, talmente particolare, che non può essere sicuramente intercambiabile con altre del settore dirigenziale.
E non si tratta soltanto delle particolarità della nostra professione, ma, soprattutto, delle possibili pressioni che può subire l'agente, come il Comandante della Polizia Municipale, dal potere politico.
Dinanzi alla minaccia di un trasferimento od un cambio di incarico, c'è da domandarsi quanti di noi avrebbero la capacità di restare irremovibili, se non attratti, dalle lusinghe del potere... dunque, il mio disagio, prima ancora che categoriale, scaturisce dal mio diritto di cittadino di essere trattato secondo giustizia e non, secondo gli umori della politica o, ciò ch'è più grave, in ragione del consenso elettorale.
Mi domando, a questo punto, quale che sia la funzione vera dei sindacati e delle associazioni - tuti i sindacati e tutte le associazioni, che sono davvero tante - incapaci di mettere la parola fine a simili prese di posizione. Mi domando come mai non si è in grado, quanto meno, di garantire l'amovibilità a coloro i quali indossano un'uniforme, così come avviene per le forze di polizia. Mi domando, quanto sia ammissibile privatizzare il pubblico impiego, sino a blindare la discrezionalità e la libera valutazione dei fatti che determinano risconoscimenti o compressioni di diritti, da parte delle donne e degli uomini che indossano l'uniforme della polizia municipale.
Cosa siamo e cosa diventeremo, passa anche dalla credibilità che hanno i nostri capi, liberi di determinarsi, se non dinanzi al solo limite imposto dalla legge, anziché alle "bizzarie" di un sindaco.
http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2012/06/22/news/vigili-bertolucci-di-nuovo-al-comando-1.5301148

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