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martedì 14 dicembre 2010

Libertà d'agire e di manifestare?

Ce lo dobbiamo domandare quando, in ragione del giusto diritto di difendere diritti che si intendono, violati, ci si sente autorizzati a devastare una città come Roma.
Mi domando che cosa c'entra tutta quella povera gente che ha subito la devastazione del proprio posto di lavoro, la distruzione dell'autovettura costata anni di lavoro; che cosa c'entra il patrimonio storico-culturale che appartiene a tutto il popolo italiano e a ciascun cittadino, in particolare, con il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero?
La risposta, sta in ciò che resta di una Città e di un Paese ferito.
Sì, perché Roma e l'Italia è stata ferita: barbaramente ferita!
Ferita da un branco di scalmanati che per le belle strade e piazze romane, non ha saputo far di meglio che distruggere quelle cose esposte alla pubblica fede, sol per questo degne di maggior rispetto; ma analoghi scalmanati hanno violato le stanze del potere, come un branco di sciacalli sulle prede da divorare: questa è l'immagine che a noi cittadini restano delle odierne vicende "romane".

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