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giovedì 17 settembre 2009

Vite disperse...

...disperse in una guerra: giusta? ingiusta?
Chi l'ha desiderata o forse costruita?
Che cosa gira attorno alle guerre di questo secolo? chi guadagna con le disperazioni dei popoli migranti? perché noi andiamo a difendere i diritti di libertà altrui e non riconosciamo a chi fugge da questi stessi Paesi, il diritto di esistere e di ottenere asilo, dignità umana, tutela dai soprusi, nel nostro Paese?...
Ogni domanda alimenta un'altra domanda ed intanto i nostri giovani soldati lasciano le loro vite in terra "straniera" così che il sentimento nazionale ci fa sentire più vicini, sino al momento in cui passa la scena drammatica di questa guerra e delle innumerevoli guerre che giornalmente accadono trovando svago in un "grande fratello" che controllandoci tutti, ci distoglie dal pensiero del quotidiano esistere e porsi domande.
Non so dare risposte alle mie innumerevoli domande o, probabilmente, ne potrei dare diverse, anche diametralmente opposte... anche diametralmente opposte.
Un'unica certezza sta nel fatto che forse, abbiamo perso il senso di un'ida che governa il nostro percorso storico. Un'idea destinata a mutare mutando, ma giammai esistendo come materia a cospetto di un'antimateria ideologica che esiste e coesiste nella stessa persona.
C'è una sorta di schizofrenia sociale che dilaga, causata dall'idea che non possa esistere un'idea che governa un inizio ed alla quale potersi riferire, per meglio comprendere quella attuale.
C'è il governo tecnologico, il governo delle immagini e delle opinioni: quelle filtrate dai mass-media, naturalmente.
Così che i nostri soldati morti ammazzati, potranno essere giudicati con emozione di popolo ferito, ma anche di popolo ribelle che non comprende quella presenza in terra straniera: tutto dipende non tanto dal fatto, ma dal come il fatto viene rappresentato.
E' il governo della tecnica, sul governo della morale e del diritto.

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