Cerca nel blog

lunedì 29 marzo 2010

Lettera aperta del Presidente ASAPS

Per quello che ha fatto, per quanto abbiamo fatto, per quanto faremo, credo sia giusto divulgare. Anche questo è sicurezza stradale.

Continuiamo il nostro percorso insieme per la sicurezza stradale
Lettera aperta agli abbonati a il Centauro


di Giordano Biserni

Caro amico abbonato,
noi non sappiamo perché hai deciso di ricevere a casa la nostra rivista ufficiale, Il Centauro. Non sappiamo quanto i suoi contenuti siano stati da te condivisi, se le nostre ricerche abbiano esaudito il tuo bisogno di conoscere i meccanismi della strada, se gli articoli di scienziati e giuristi che ogni mese ne riempiono le pagine abbiano in qualche modo soddisfatto le tue curiosità. Abbiamo cercato sempre, fin dal primo numero, di rendere Il Centauro qualcosa di diverso da una semplice rivista di polizia. Perché, lo sappiamo, il punto di vista di un poliziotto, o più generalmente di un operatore di polizia tout-court, non può essere quello di un agente di commercio o di un libero professionista, di uno studente, o di un impiegato.
In tutti questi anni, più di 15, Il Centauro è andato in stampa, e ha raggiunto la tua casa, grazie alla sinergia tra l’ASAPS e la Sicuritalia Edizioni. È stato un cammino difficile, nel percorso frastagliato che c’è sul terreno dell’editoria, che è sempre stato contraddistinto da un reciproco rapporto di correttezza e lealtà. L’editore ci ha lasciato sempre il massimo margine di manovra e così le posizioni, spesso scomode dell’ASAPS, sono divenute bandiera stessa della nostra associazione, tanto da identificarsi inequivocabilmente con lei: le campagne contro le stragi del sabato sera, quelle per i pedoni ed i ciclisti, la battaglia contro l’innalzamento dei limiti di velocità ed il contestuale richiamo (ci piace pensare che sia stato il primo) ad un uso responsabile della tecnologia in materia di repressione della trasgressione. E poi le inchieste sul lancio dei sassi dai cavalcavia, gli osservatori, tutti, a partire da quello della Pirateria Stradale o del Contromano fino all’ultimo attivato, quello delle cosiddette Morti Verdi. Il tutto con l’attenzione costantemente rivolta al ruolo delle ebbrezze, azione che ci è spesso costata cara: nel paese percorso da migliaia di strade del Vino, e da molte altre di sangue, il nostro impegno è stato più volte additato come integralista, quasi “talebano”.
La mia voce, dai microfoni della Rai e dei principali network comunicativi, ha “martellato” senza soluzione di continuità in un crescendo di inviti, fino a divenire una sorta di rappresentante degli utenti stradali, almeno quelli attenti alla sicurezza. Nonostante le molte contro-campagne di denigrazione, si è prodotto così tanto materiale, si sono lanciati così tanti argomenti di discussione da farci orgogliosamente pensare che se in Italia esiste oggi una “coscienza stradale”, è davvero anche merito nostro. Nel frattempo l’associazione ha proseguito il suo cammino istituzionale, rifiutando il diktat di chi intendeva trasformarla in una concessionaria della propria rete di vendita, di chi aveva progettato di sfruttare la sua attendibilità ed i suoi marchi, tra cui quello de Il Centauro, creando un proprio ufficio studi, capace di reclutare le migliori intelligenze e metterle al servizio di un disinteressato sapere.
Ecco cosa siamo oggi. Perché, lo abbiamo sempre pensato, non c’è proprio nulla di male a non voler trasformare un marchio ritenuto universalmente affidabile come il nostro, fondato sulla volontarietà dell’impegno sociale e culturale di un gruppo di poliziotti, in una macchina per far soldi. Abbiamo preferito aprire blog e sottoscrizioni quando qualcuno di noi, qualsiasi divisa abbia indossato, è caduto in difesa della legalità e delle libertà del nostro paese. Abbiamo sempre scelto la strada più difficile per restare soprattutto liberi. Così avviene oggi per la nostra rivista. Il Centauro è giunto ad un bivio esistenziale: cambiare pagina per continuare su un cammino di libero e critico pensiero, oppure adeguarsi alle leggi del commercio e di una diffusione che non ci piace più. Non vogliamo equivoci, vogliamo chiarezza. Per questo abbiamo scelto di cambiare. L’editore Sapignoli metterà a nostra disposizione un sistema diverso, che non lascerà spazio a dubbi o equivoci. Dunque, se dal prossimo mese non riceverai più la nostra rivista, non credere a chi potrebbe dirti che abbiamo chiuso bottega. Non è vero! Siamo in ottima salute e te lo dimostriamo. Chiamaci e penseremo noi a farti avere i numeri della rivista per i quali hai già pagato. E se, nel frattempo, decidi di rinnovare, segui le istruzioni qua sotto. E' il nostro modo di ringraziarti per averci permesso di crescere. Se nei prossimi mesi non riceverai più il Centauro ed hai l’abbonamento in corso contattaci ai seguenti indirizzi e telefoni, segnalandoci la presunta data di scadenza del tuo abbonamento. Noi, col nuovo editore Sapignoli, ti garantiremo l’invio della rivista fino alla validità del tuo abbonamento:


Asaps
Via Consolare,1
47121 Forlì
Tel. 0543-704015
Fax 0543-701411
sede@asaps.it

Alla scadenza potrai rinnovare l’abbonamento con le modalità qui indicate. Ti diciamo ancora grazie per la fiducia.


Giordano Biserni
Presidente Asaps
Direttore de il Centauro

Nessun commento:

Posta un commento