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lunedì 22 marzo 2010

Che c'azzecca la politica con la P.M.?

Me lo domando anche io, giacché ho pensato a questo blog per parlare della polizia municipale e per offrire suggerimenti alla P.M., ma anche per parlare d'altro.
Poi magari ho parlato più d'altro...
Ma non ne sono convinto, perché in fondo la politica è espressione del popolo.
Così del popolo italiano, come del popolo della P.M.
La conferma, in fondo, l'ho avuta dall'ultimo Convegno de La Spezia.
Beh, si parla di questione morale, della necessità di mantenere un ruolo al di sopra di ogni sospetto eppoi ti trovi personaggi che sostengono questioni forti, importanti per la P.M., che sono stati indagati e che attendono un processo ed intanto gli si riconoscono cariche importanti.
Beh, qualcosa non va, secondo il mio vecchio modello culturale: appunto, il mio è un vecchio modello culturale ma, essendo questo il mio blog, non posso fare a meno di esprimerlo.
Un modello in cui chi aveva compiti istituzionali, non poteva permettersi di sbagliare e se ciò accadeva, si metteva da parte, chiariva i propri affari od affaracci e, se era il caso, tornava in pista.
Un modello socratico, dove il bene supremo è lo Stato e non dove lo Stato è lo strumento per la persona che diviene invece il bene supremo.
Ma per ristabilire diversi ruoli, forse, ci sarebbe da avere il coraggio di mollare quelle poltrone strette, immeritate, mentre attorno gravitano giovani che a pieno titolo dovrebbero avere l'opportunità di provarne la morbidezza, ma anche la durezza.
Forse, ci sarebbe da avere il coraggio di forzare questo metodo delle nomine ad personam, non dimenticando che l'occupazione di un posto pubblico, oltre che un dovere è un diritto di tutti i cittadini meritevoli, non tanto di legare il miccio dove vuole il padrone, ma di sapere come governare (il miccio).
Ma io sono sempre più vecchio e sempre più brontolone.
Forse destinato a fare, definitivamente, il topo di biblioteca. A spolverar libri e a sperare che finalmente, anche questo, sarà un Paese normale dove quelli che meritano occupano i posti migliori e quelli che occupano i posti migliori, li occupano non per se stessi, ma per il bene della comunità.

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