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lunedì 14 dicembre 2009

Quando le parole diventano...statuette del Duomo

In una serata tra le tante, mi chiamano perché in TV rendono noto dell'aggressione al Premier. Mi affaccio e dalla "scatola delle meraviglie" osservo la scena di un settantenne colpito al volto, insanguinato e dallo sguardo intimorito. Mi spiace di quello che osservo, perché il sangue, il volto sfigurato e trasfigurato mi fanno pensare all'ingiustizia della violenza. Poi passano alcuni minuti e la sequenza successiva mostra l'uomo ferito che si alza sul predellino dell'auto, a mo' di dittatore che porta sicurezza al bagno di folla, con lo sguardo fisso, che poi ricade accasciato in auto. Di lì a poco, alcuni rappresentanti del centro-destra, negando l'evidenza, dichiarano che nei giorni precedenti non è successo niente, che sono costantemente aggrediti dalla sinistra (come ve ne fosse davvero una all'opposizione) e quindi si devono difendere. Penso che pochi giorni prima il "settantenne" parlava di Presidenti della Repubblica comunisti e tra questi, un ex DC clericale dello spessore di Oscar Luigi Scalfaro ed un socialista Presidente della Banca d'Italia come Carlo Azelio Ciampi; non da meno, di Magistrati - ancora comunisti - che lo vogliono ingabbiare. Ripenso alle parole del Ministro dell'Interno che individua in facebook la possibile fonte del "male oscuro" e della necessità di fargli chiudere i battenti e chissà come mai, mi vengono in mente i nazisti che razziavano le case ed incendiavano i libri, in quanto fonti della conoscenza e del confronto culturale-dialettico: per dirla tutta, non solo i nazisti, ma ogni regime estremo che si dimostri tale. Sempre il Ministro dell'Interno che segnalava che in fondo non era successo niente e che il servizio di scorta aveva funzionato; ma mentre lo ascoltavo pensavo al Presidente Kossiga (lo chiamavano così, negli anni di piombo) che da Ministro degli Interni si era dimesso dopo il rapimento Moro, perché lo Stato non era stato capace di proteggere l'Onorevole Moro. Beh, in fondo, il nostro Presidente del Consiglio l'avrebbero potuto anche far fuori sul posto se invece di un pazzo (qualcuno diffonde l'idea che magari è un pazzo introdotto dalla c.d. ragion di Stato: ma sicuramente, sono comunisti anche quelli...sembra che l'Italia sia piena di comunisti) avessero trovato un professionista, neppure troppo bravo (in fondo, prima di lanciare la statuetta il braccio ha brandeggiato per un po', almeno tutto il tempo necessario per prendere una buona mira). Ma quelli erano altri tempi: prima Repubblica, gente meno seria (oddio, tutto sommato ho qualche dubbio).
Io non ho goduto di questo fatto, perché a me non piace il sangue, ma piacciono le idee e forse perché uno come Ghandi non ha rimosso il regime con il sangue, ma con le idee.
Beh, una statuetta, in fondo, ti colpisce e ti toglie qualche dente, ti fa sporcare la camicia, ti dà dolore ma poi, magari diventi anche un gladiatore, per il bagno di folla dal quale era pur prevedibile che uno scellerato incazzato o impazzito provasse ad ottenere un momento di gloria.
Per altro verso, quando senti certe parole che inneggiano all'aggressore e che esaltano la violenza contro l'oppressore (dipende dai punti di vista, ovviamente), beh, penso che anche queste sono come statuette, ma fanno ben più male, perché raggiungono la coscienza dei singoli, la incitano, la modificano, la incattiviscono e quel sentimento come un tarlo, consuma la società nella quale si diffondono.
Orbene, io credo che il problema non è davvero facebook e neppure quei fanatici - sorta di blachblook del G8 di Genova - che inneggiano all'antiberlusconismo, ma anche al berlusconismo, quanto piuttosto all'assenza della politica.
La politica, come metodo di mediazione, come sistema di rappresentanza popolare, secondo gruppi ideologici che si ispirano ad un concetto di società, venendo quindi rappresentati dagli eletti, particolarmente dotati di qualità dialettico-culturali (non necessariamente di titolo di studio).
No. Oggi sono riusciti ad offrirci una scelta sulla persona: o sei con Berlusconi (il santo, l'unto del signore, già oggi martire)o contro Berlusconi (il male, il nemico, per alcuni l'attore) e quindi, o tu conformi a lui o lo combatti.
Perché? Beh, perché penso che manca ogni riferimento ai partiti, ai movimenti, sia da parte di chi governa, sia da parte di chi sta all'opposizione.
Siamo giunti al paradosso che il Governo mantiene la propria credibilità sul berlusconismo e quindi sullo spot "i comunisti mangiano i bambini" che ancora oggi fa discutere, sebbene non ci siano più ne comunisti ne una parvenza di sinistra che si esprime; e l'ex PCI, poi PDS, infine PD, quindi svincolato da qualsiasi appartenenza al comunismo (già svilcolato con Berlinguer, ma mantenuto vivo ad arte nell'immaginario collettivo) o idelogia o movimento, che mostra sempre di più la più tipica forma di ectoplasma della politica.
Io credo che le parole, da una parte, come dall'altra, possono far davvero tanto male al Paese; molto di più che la statuetta del Duomo e che quindi, la politica dovrebbe avere la capacità di riprendere un dialogo corretto anziché preoccuparsi di eliminare l'unica forma di informazione libera oggi presente in Italia, non condizionata da Editori appartenenti alle varie cordate.
Credo che chiudere facebook, sempre fosse possibile, sarebbe l'errore più grave che potrebbe fare il Governo.
La mediazione delle parole e la pacatezza dell'ascolto, probabilmente porterebbe più vantaggio, non tanto a Berlusconi o chi dopo di lui governerà (meglio? peggio?...chi perde la via vecchia per la nuova...), quanto al Paese che ne ha davvero bisogno.

1 commento:

  1. Di tutto quello che scrivi e che condivido in parte c'è una cosa che mi ha colpito. Non sono parole tue, ma le parole di Berlusconi ch definisce "SCALFARO un comunista".
    Ma non sono le parole che mi stupiscono, quello che mi stupisce è che ci sono persone anche di una certa età che ci credono.
    Ho deciso voglio fare un corso di comunicazione efficace con Berlusconi !!!

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